14-06-2018
Matt Orlando, americano di San Diego, 41 anni. Da luglio 2013 chef e patron di Amass, a Copenhagen
«Ci sono diversi motivi per cui questo ristorante è diverso dagli altri. Uno di questi è il fatto che normalmente la tua esperienza inizia quando varchi la soglia. Da Amass inizia quando esci di casa, o dall’albergo, perché anche venire qui, in questo angolo di Copenhagen, è una piccola avventura».
A parlare è il californiano Matt Orlando, chef e patron del ristorante Amass, che si trova in un angolo in effetti piuttosto remoto di Copenhagen, affacciato sulla laguna, a una distanza relativamente breve dalla sede del nuovo Noma, quindi non molto lontano nemmeno dalla vecchia sede del ristorante di Renè Redzepi, di cui Orlando è stato sous chef ed executive chef.
La sala vista dall'alto
Al tavolo
Amass è stato aperto nel luglio del 2013, poco meno di cinque anni fa, da quello che allora era l’executive chef del Noma: «Ho passato due periodi al Noma. Prima come sous chef, poi io e mia moglie, che è danese, abbiamo deciso di trasferirci a New York. Dopo un paio d’anni, mentre riflettevamo sull’idea di tornare a Copenhagen, mi chiamo René, chiedendomi di tornare come head chef. Accettai, dicendogli anche che gli avrei garantito tre anni di lavoro, ma che nei miei progetti c’era di aprire il mio ristorante. Redzepi fu come sempre molto collaborativo, mi ha sostenuto in tutto e per tutto».
La cucina affacciata sulla sala
«Cinque anni fa, quando abbiamo aperto, pensavo di avere le idee chiare su cosa fare in questo ristorante. Poi però abbiamo aperto. Nelle palestre di pugilato c’è un modo di dire: “Sali sul ring pensando di avere un piano preciso. Poi ti arriva il primo pugno in faccia”. Ecco, i primi sei mesi sono stati il nostro pugno in faccia: dopo quel primo periodo è arrivato l’inverno e ci siamo fermati per un po’. In quella pausa è nata l’idea che ancora oggi stiamo portando avanti: parlando tra di noi è emersa una parola, “responsabilità”. Abbiamo capito che era la chiave di volta di quello che avevamo in animo di fare».
Frittella di uovo di lucioperca con panatura di semi
Pane di patata, crema di kale, steli di kale e yogurt, olio di semi di girasole
Da quando Matt Orlando e la sua squadra hanno iniziato a sperimentare sul tema della sostenibilità, la produzione di scarti alimentari del ristorante è crollata del 75%. E la ricerca continua: «E’ un risultato importante, ma la cosa più bella è che cercando il modo di recuperare gli scarti abbiamo scoperto nuovi sapori: ad esempio gli steli del cavolo, fermentati, essiccati e trasformati in polvere sanno di alga. E se all’inizio questa ricerca ha stimolato la nostra creatività, oggi la definisce. Noi partiamo dagli scarti, ogni piatto nasce da un’idea per riutilizzare quelli che noi chiamiamo by-products (letteralmente “sottoprodotti”, ndr), solo dopo decidiamo quale pesce utilizzare, quale vegetale accostare. E’ come cucinare a ritroso».
Asparagi bianchi grigliati e marinati nella camomilla, olio di astice
Pesce trombetta marinato in miso di lieviti di scarto della birra prodotta nel ristorante, pomodori verdi in salamoia, rafano fresco
Da Amass ci si diverte, senza dubbio. Chi cucina, ma ancora di più chi mangia. Che può essere ignaro della ricerca che c’è dietro ogni piatto: se non si conosce già il senso del lavoro di Orlando, entrando nello splendido open-space del ristorante, aprendo il menu, parlando con i camerieri, nulla racconta dell’obiettivo di sostenibilità che anima ogni scelta della cucina.
Asparagi verdi, uova di cappasanta, carpaccio di cappasanta
Tuorlo d'uovo cotto a bassa temperatura, latte fermentato, brodo e capperi di aglio orsino
Biscotto al pepe nero, marshmallow di caffè, cioccolato
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
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