07-02-2023
Davide Guidara (I Tenerumi, Therasia Resort Sea, Isola di Vulcano), apripista di Identità Vegetali 2023, in collaborazione con Veuve Clicquot
Testi a cura di Paola Pellai e Luca Torretta. Foto di Brambilla/Serrani
La cucina vegetale è una delle rivoluzioni in atto nella ristorazione ed è ancora tutta da scrivere e da scoprire. Ma con una consapevolezza ormai consolidata negli chef che l'hanno adottata: non è un sacrificio e neppure un ripiego, ma è un motore di ricerca e di esplorazione. Identità Vegetali è stato realizzato in collaborazione con Veuve Clicquot, la grande maison di champagne che l'anno scorso ha festeggiato i suoi primi 250 anni con un futuro sempre più green, rafforzato dal progetto della Garden Gastronomy. In quest'ottica lo storico Manoir de Verzy ospita anche un orto di 2.500 mq in cui crescono oltre 300 specie botaniche. Il marchio francese, rappresentato a Identità Vegetali da Carola Braggio, senior brand manager Clicquot, ha abbinato le sue etichette migliori alla filosofia dei 4 rivoluzionari chef.
Così Guidara ti dimostra come una cipolla, un fungo cardoncello o del radicchio possono andare oltre ogni immaginazione, ma per riuscirci “o spingi o fingi”. Che in concretezza significa “manipolare” a lungo e lavorare al meglio il vegetale per dargli “potenza, profondità e nuove possibilità che scopri anche con il dialogo continuo con gli scienziati”. Una cucina che puoi con orgoglio accostare a un calice di Veuve Clicquot La Grande Dame 2012, creato come tributo a madame Clicquot, assemblato con 90% Pinot Nero e 10% Chardonnay e un affinamento di quasi 10 anni. Al tavolo dello chef campano lasciatevi alle spalle la cucina che avete visto finora e aprite una porta sul futuro, imparando a gestire cotture a vapore, ossidazioni, macerazioni, affumicature, fermentazioni... Già, perché nella cucina vegetale la vera difficoltà è restituire piacere senza grassi e così vi accorgerete che un semplice fungo cardoncello può stupirvi per la consistenza carnosa e diventare una fantasia di sapori, con il contributo di olio alla paprika e persino degli aghi di abete. Davide ci racconta la sorpresa di quel commensale romano che andò a complimentarsi con lui perché era riuscito nell'impresa fallita da sua moglie in anni di matrimonio: fargli mangiare le verdure. Ai vegetali – ci spiega - “occorre saper dare profondità che è quella caratteristica che ti lascia il sapore in bocca anche quando hai finito di mangiare”. E in effetti i sensi godono per la sua cipolla bruciata, con cottura alla brace e una glassa consistente ma senza addensanti. Se si è bravi a un vegetale si possono dare nuove opportunità, come rendere meno amaro il radicchio senza alterarne il gusto, con il segreto di una cottura al forno e una macerazione di una settimana con sale e aceto. Davide è chiaro: “Il vegetale va affrontato in modo diverso da come siamo abituati e non va mai inteso come un surrogato della proteina animale”. Già, ma per riuscirci bisogna essere bravi. Davide lo è. (Paola Pellai)
Leila Salimbeni, moderatrice della giornata, con Martina Caruso
Lasagnetta fredda con verdure, Martina Caruso
A destra, Antonio Chiodi Latini
Karime Lopez
I cubi di melanzana fritta di Karime Lopez
a cura di
A cura della redazione di Identità Golose
Cernia frollata cruda e cotta è il Piatto della bella stagione di Martina Caruso, chef del ristorante Signum a Salina (Messina)
Insalata Mista è il Piatto della bella stagione di Antonio Chiodi Latini, chef dell'omonimo ristorante a Torino
Antonio Chiodi Latini, autorità vegetale nel ristorante omonimo di Torino