05-06-2025

«In fuga da Napoli, vivo sereno nell’alto casertano». Storia di Tenuta Pezzapane e del giovane enologo Francesco Farina

Nell’era dell’omologazione, sorprende chi sceglie la sartorialità come unica via: ad Alvignanello (Caserta), largo ai giovani con un felice ritorno alla campagna tra vitigni del territorio, cucina di prodotto e un'accoglienza generosa per davvero

A sinistra Giuseppe Palmieri, in cucina e a destra

A sinistra Giuseppe Palmieri, in cucina e a destra Francesco Farina, ideatore e patron di Tenuta Pezzapane, wine resort ad Alvignanello (Caserta)

«C’era un tempo sognato che bisognava sognare». Abbiamo incontrato Francesco Farina, classe ’91, nella sua Tenuta Pezzapane, wine-resort ad Alvignanello, nell’alto casertano. Preparato e bohémien quanto basta a rendere l’accoglienza subito piacevole quanto autentica, ma torniamo un po’ indietro.

La struttura

La struttura

Erano gli anni ’90, i Farina – che non nascono ristoratori - si dividevano tra Napoli e Portici quando acquistano una casa in campagna per brevi fughe dal caos cittadino. Non optano per la più gettonata Irpinia, dove già si parlava di wine-economy, ma investono nell’Alto Casertano che, invece, è tutto in divenire.

«Avevo quasi terminato il liceo e dovevo decidere come proseguire. – ci racconta Farina - Intanto, da casa, mi godevo il silenzio del bosco della Reggia di Portici, attuale sede dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Agraria, e proprio in quegli anni veniva introdotto il corso di laurea in Enologia. Così pensavo ai terreni acquistati da mio padre, al fatto che non volessi seguire le attività di famiglia nei cantieri navali: insomma, senza accorgermene avevo iniziato a comporre il mio puzzle».

Una meravigliosa natura incontaminata domina la Tenuta

Una meravigliosa natura incontaminata domina la Tenuta

Francesco Farina inizia a vivere il suo tempo sognato. Diventa enologo e la Tenuta Pezzapane – che porta il nome della contrada in cui si trova - oggi offre anche ristorazione con lo chef casertano Giuseppe Palmieri, classe ’87, autodidatta girovago, con esperienze trasversali in Italia e all’estero; in più arrivano otto camere sparse tra i vigneti di Casavecchia DOC e Pallagrello IGT, le denominazioni vinicole più rappresentative del casertano.

I vini di Tenuta Pezzapane

I vini di Tenuta Pezzapane

«Microclima perfetto, qui siamo in una culla protetta. Plinio Il Vecchio la chiamava tramontana, la corrente termica che, al calar del sole, parte dal mare e corre verso l’interno. Incontra le vigne e asciuga l’umidità del Volturno, fiume prezioso perché foriero di commerci antichi e terreni fertili. Di fronte ci sono i monti Taburno e Matese a fare da scudo, insomma, la natura riesce a essere davvero perfetta».

L'aia

L'aia

La sua è una costante ricerca della felicità. Francesco Farina in pochi anni ha realizzato un raffinato wine resort, con un piccolo orto che copre buona parte dei consumi della cucina di casa, qualche gallina giusto per le uova, la piscina, la sauna all’aperto, spazi ampi e poi il vino con quattro etichette e una novità in arrivo.

La sauna e intorno il silenzio

La sauna e intorno il silenzio

L'area relax immersa nel verde

L'area relax immersa nel verde

«Sto lavorando al nuovo spumante, un metodo classico a dosaggio zero, con uve Casavecchia e Pallagrello e si chiamerà ‘Resilienza’: non la mia, ma quella di madre natura. Così abile nell’adattarsi, mentre noi arranchiamo, forziamo le circostanze e ci illudiamo di avere il controllo. Ma non ce l’abbiamo e quando lo capisci è tutto più facile».

Francesco ha studiato, viaggiato, ascoltato sé stesso e scritto la sua formula perfetta. La casa assomiglia molto al suo padrone: è sobria, stilosa, moderna. Lontana dal classico concetto di agriturismo nostrano, vicina ai colori tenui e ai materiali naturali delle strutture del Nord Europa, con un design che è bello, quanto funzionale.

La sala degustazioni

La sala degustazioni

«Mi capita di tornare a Napoli che è la mia città; ci sono nato e cresciuto, ma oggi farei fatica a viverci. Soprattutto, non riuscirei più a fermarmi a dormire per poi svegliarmi nel suo rumore. Quando mio padre, anni fa, decise, di acquistare una casa per noi nella campagna casertana, non avrei mai immaginato che ne sarebbe derivato un cambiamento così radicale per la mia vita».

La piscina

La piscina

Nel 2018 la prima vendemmia, nel 2022 la prima coppia a cena, nel 2023 i primi ospiti che si fermano anche a dormire. Di anno in anno, un passo in più. C’è un silenzio assordante a Tenuta Pezzapane, silenzi che parlano del perpetuo lavorio della campagna. È l’ideale per rigenerarsi e cambiare prospettiva, anche solo per un po’. Da Tenuta Pezzapane ci si può fermare a dormire o venirci solo a mangiare, testando la convivialità dei grandi tavoli sociali che avvicinano anime e creano atmosfere irripetibili.

Prima di vinificare, Francesco Farina ha studiato il mercato del ‘brand Caserta’ ed è giunto all’urgenza di un taglio sartoriale, di qualità, più ampio, «non potevo soltanto produrre vino». Si è tenuto lontano dalle battaglie sui prezzi, dallo sciacallaggio dei mercati delle grandi produzioni, «per me non avrebbe avuto alcun senso mettermi in competizione, la campagna è già tanto faticosa di suo». Ecco perché, accanto alla produzione vitivinicola, sono arrivati ristorante e camere, nell’ottica di un resort che intercettasse una precisa nicchia di mercato. Puntando all’enoturismo e alla qualità delle uve, Casavecchia e Pallagrello, ancora potenzialmente in crescita, tuttavia collocate in una zona strategica: non lontana da Napoli e vicinissima alla Reggia di Caserta. Insomma Tenuta Pezzapane ha preteso di diventare essa stessa qualcosa di attraente e visitabile.

 

I nostri assaggi

Classe ’87, Giuseppe Palmieri è anti-divo, di poche parole e grande senso pratico. A lungo in giro per il mondo, è tornato nella sua Campania d’origine, a suo agio in un luogo che ne rispecchia modi e toni. Una tavola ben imbandita, con una mano raffinata e concreta a occuparsi delle proposte che sono semplici, e non per questo banali.

Carpaccio di manzo, zucchine alla scapece e quinoa

Carpaccio di manzo, zucchine alla scapece e quinoa

Si parte con un piatto che abbiamo trovato divertente oltre che gustoso e leggero: Carpaccio di manzo, zucchine alla scapece e quinoa. Il manzo proviene da un piccolo allevamento poco distante dalla tenuta. La carne viene marinata sotto sale, profumata con semi di senape e coriandolo ed è felice l’idea di aggiungervi grinta con l’aceto delle zucchine e, a sorpresa, la quinoa. Un piatto anche fluidamente gluten free.

Gnocchetti di patate, ragù bianco di manzo, datterino giallo e provolone

Gnocchetti di patate, ragù bianco di manzo, datterino giallo e provolone

Proseguiamo con Gnocchetti di patate, ragù bianco di manzo, datterino giallo e provolone. Il comfort. La costruzione del piatto non gira intorno a concetti filosofici, ma al gusto e lo centra al primo tentativo, senza portarci inutilmente in giro. Lontana dalla classica cucina ruspante da agriturismo, nella stilosa modernità della struttura, ci sta benissimo il giusto tocco raffinato, senza mai lasciare nell’angolo materia prima e immediatezza.

Guancia di maiale, scarola e fave

Guancia di maiale, scarola e fave

Segue la Guancia di maiale, scarola e fave. La prima, brasata nel rosso Casavecchia della casa, accompagnata da scarola condita con olive, uvetta e pinoli e poi ci sono le fave a dare una gradevole sferzata di freschezza vegetale.

Sandwich con mousse alla vaniglia, mousse ai frutti di bosco e gelé di lamponi

Sandwich con mousse alla vaniglia, mousse ai frutti di bosco e gelé di lamponi

Dolcezza finale, Sandwich con mousse alla vaniglia, mousse ai frutti di bosco e gelé di lamponi. Doppio biscuit ai lati, nessuna stucchevolezza e tutta la simpatia vintage dello stile ‘Cucciolone’. Ma qui, è chiaramente questione di generazione.

In conclusione, Tenuta Pezzapane è un indirizzo da mettere in agenda per la gita fuori porta o per il weekend all’insegna del benessere. Il bello è che sono mete ancora inesplorate, c’è molto da scoprire, da veicolare e la gioventù, ben rappresentata dal nostro Francesco Farina, è un insperato apripista laddove il potenziale paesaggistico, la gastronomia, la viticoltura, l’artigianato, rischierebbero di restare tristemente in ombra.

«Stare seduti tutti insieme a tavola, tra perfetti conosciuti, è stata una scelta forse azzardata, ma coerente con tutto il resto. Qualcuno inizialmente s’irrigidisce, sicuramente più gli italiani che gli stranieri, però basta poco e quella prossimità diventa foriera di amicizie che, anche se per un tempo limitato, si rivelano sorprendenti e balsamiche».

 

Tenuta Pezzapane
Via Volturno, 4
81010 Alvignanello (CE)
+ 39 380 1586557


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

Nadia Taglialatela

di

Nadia Taglialatela

classe 1977. Nata ad Ischia, gli ultimi quindici anni li trascorre a Roma collaborando con le più note scuole di cucina della capitale. Esperta food&wine, collabora con riviste del settore scrivendo di ristoranti, grandi alberghi, prodotti di nicchia ed eroici produttori. Sommelier Ais, attualmente si divide tra Ischia, Napoli e Roma, sempre a caccia di nuove storie da raccontare

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