03-05-2023

Eat more art: Immorale Osè a Milano, un progetto irriverente e gustoso

Il ristorante di Luca Leone Zampa, chef Paolo Piunti, prende ispirazione da un libro di Vázquez Montalbán e ricerca il piacere, il godimento, sfuggendo alle formalità classiche del fine dining

Luca Leone Zampa., titolare di Immorale: il bistro

Luca Leone Zampa., titolare di Immorale: il bistrot in via Lecco, il fine dining in via Tadino

Ci troviamo a Porta Venezia, un quartiere storico di Milano con un’interessante offerta gastronomica e culturale, ed è proprio qui che l’eclettico chef patron Luca Leone Zampa ha aperto il suo secondo locale, Immorale Osè, poco lontano dalla sua versione bistrot. Immorale Osè è un vero e proprio fine-dining da Gen Z, con nuove regole, più accogliente, meno distaccato, e con un’estetica estremamente contemporanea.

Il nome del ristorante trae ispirazione dal piccolo libro “Ricette Immorali” dello scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán: un ricettario di circa 62 ricette che racconta quanto un piacere del palato possa stimolare il desiderio senza nessuna discriminazione né di sesso né di classe sociale. Un testo che invoglia ad amare se stessi e gli altri, una filosofia completamente condivisa anche da Leone Zampa.

L’ingresso colpisce per la sua originalità: una porta, decisamente fuori dagli schemi, che ci ricorda subito l’ingresso di un’abitazione. Si abbandonano i rumori della città e si entra in un’oasi che cerca di provocare dall’inizio alla fine con colori ed immagini suadenti.

L’attenzione alla stagionalità, alla sostenibilità e alla creatività sono le note distintive di questa cucina che si impone creando un mondo fatto di sensazioni contrastanti e di consistenze per farvi godere a tavola. Un’esperienza enogastronomica, talvolta ironica, che non rinuncia mai alla qualità.

In entrambi i locali si propone un manifesto gastronomico chiaro e ben definito con pietanze che richiamano la tradizione marchigiana (terra natia dello chef e patron). La classica divisione tra antipasto, primo e secondo viene volutamente abbandonata per proporre, invece, piatti suddivisi in macro categorie quali cereali, vegetali e animali.

In cucina troviamo lo chef Paolo Piunti, sous-chef per molti anni del 2 stelle Sadler e chef di altri progetti di spicco nel panorama milanese, che ha creato due menu degustazione, uno per onnivori e uno per vegetariani. Proposte contemporanee ed interessanti, un esempio il Curry rosso, con carne salada di agnello e lardo di seppia, la Stigghiola di fegato di rana pescatrice, ostrica concava, salsa di cima di rapa, crudo di cima e rafano.

Curry rosso, con carne salada di agnello e lardo di seppia

Curry rosso, con carne salada di agnello e lardo di seppia

Trota in saor, uva fragola fermentata

Trota in saor, uva fragola fermentata

Il menu à la carte, invece, è un fermo immagine di puro amarcord: dall’estiva Aragosta in bellavista al Filetto alla Wellington, per un incontro sinergico tra contemporaneità e mondo vintage. I piatti qui non sono solo accompagnati da vini di nicchia, ma anche da deliziosi cocktail e infusi particolari che ti fanno viaggiare con la mente, portando i commensali fino all’Estremo Oriente.

Un dettaglio fondamentale e per nulla scontato? La cucina è aperta fino a mezzanotte. 

Cosa significa quindi essere “Immorali”? Significa provare a rompere gli schemi ed abbattere i preconcetti, non solo nella vita, ma anche in cucina! E come dice Luca Leone Zampa: «Eat more art».

Immorale Osé
Via Tadino, 43
Milano
+39.02.52518831
Aperto da martedì a sabato, solo a cena
Menu degustazione 60 e 75 euro


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Angela Piazza

Interprete con un bagaglio a mano di 5 lingue straniere. Copywriter & content creator in 50 sfumature di rosso. Stare davanti allo schermo, scrivere e mangiare bene sono le sue grandi passioni, tanto da aver creato “La Dolce Vita”, un format per riscoprire le meraviglie enogastronomiche del nostro Bel Paese.
Instagram: @langelapiazza

Consulta tutti gli articoli dell'autore