Fabrizio Marino
Animelle e spugnole in timballo di pasta, salsa di foie grasdi Yannick Alléno
Primo piano Su Identità Digitali, sette piccole rivoluzioni e un unico comune denominatore: la pasta
La famiglia Gray, proprietari dell'hotel Musa con gli chef Robert Moretti e Matteo Corridori - Foto: Vat
Chi preferisce le vacanze al lago avrà una possibilità in più per quest’estate. Da pochi giorni, infatti, ha aperto le sue porte il Musa, boutique hotel a 5 stelle a Sala Comacina, in provincia di Como. Quattordici stanze, affaccio diretto sul lago, piscina, cocktail bar con cucina all day long e ristorante fine dining. La guida del gastronomico è affidata a due giovani di 24 anni, amici da sempre e originari di queste zone, che, dopo aver lavorato all’estero, hanno deciso di unire le forze e tornare a casa per far fruttare le tecniche apprese in giro per il mondo.
12 stanze con vista sul lago di Como per un momento di pace e relax - Foto: Annalisa Cavaleri
I protagonisti della nuova avventura sono Robert Moretti, con esperienze all’Hotel Villa Belvedere ad Argegno, al Grand Hotel Tremezzo e al Bulgari Niko Romito di Dubai, e Matteo Corridori, che condivide con l’amico fraterno il lavoro come chef de partie all’Hélène Darroze at the Connaught, ristorante 3 stelle Michelin dell’iconico Connaught Hotel (vincitore del The World's 50 Best Bars 2021 e 2022).
La sala del ristorante Roteo
I due giovani chef sono stati scelti famiglia Gray, imprenditori da 37 anni nel settore del turismo, per dedicarsi al nuovo brand sulle rive del lago, che vuole coccolare gli ospiti con un’atmosfera rilassata e informale, seppur curata nei minimi dettagli.
Robert Moretti e Matteo Corridori - Foto: Vat
Il cuore della proposta gastronomica è il Roteo, ambiente elegante per una trentina di posti vista lago. Qui Robert e Matteo si confrontano con materie prime di pregio, alcune le quali locali, ma con mix di ingredienti che ci portano anche fuori dall’Italia. Un menu creativo e in evoluzione, in cui gli chef mettono la propria personalità e una buona dose di scuola francese, cercando di parlare sia agli ospiti locali che alla clientela internazionale. Anche se il ristorante è aperto da poco, ha già attirato l’attenzione visto che risulta al completo fin dai primi giorni.
Cocktail interessanti al Gaia bar aperto dal mattino a tarda sera con possibilità di snack come l'hot dog di salsiccia di pesce di lago fatta in casa e salsa tzaziki, insalata con pesce di lago, tacos di mais con ceviche e cipolla in agrodolce - Foto: Vat
Il degustazione è un percorso che parte dal Roteo Sanwich, pan brioche croccante con baccalà mantecato, caviale e rucola, per continuare con la Terrina di foie gras fatta in casa, dove la grassezza del fegato viene bilanciata da un foglio gelificato ai lamponi per un finale acidulo.
Ricordo botturiano per la scatola del caviale riempita con lenticchie beluga a mimare le uova di pesce, poggiate su una base di peperoni dolci, zenzero e ricotta. Buoni il riso Carnaroli con ostriche, finferli e olive nere, delicato e di carattere al tempo stesso, e i Cannelloni ripieni di tacchino ruspante, salsa speziata e scampo crudo, anche se ne avremmo voluti mangiare almeno due, anche nella proposta in formato degustazione.
Omaggio al lago nel Luccioperca locale pensato alla Wellington, con pasta sfoglia e beurre blanc, per tornare alla scuola francese che i due chef apprezzano molto. Arriva diretto al palato il Maialino cotto a bassa temperatura, pesche, marmellata di cipolle rosse e salsa al burro di arachidi, un piatto rotondo che sa accontentare un po’ tutti.
Un gusto più intenso si trova negli Gnocchi di ricotta leggermente affumicati con ragù di coniglio, pecorino e tartufo estivo e nelle Linguine fredde con crea di fave, sgombro marinato, caprino e colatura di alici, in un richiamo costante tra terra e mare.
Da non sottovalutare la proposta vegetale con un’ottima Melanzana con aceto balsamico e chutney di pomodoro, soddisfacente e piacevole.
Si finisce con il Lingotto d’oro che unisce cocco, caramello salato e gianduia o con il Blond Dulcey, cremoso al cioccolato dulcey, dai toni di caramello, fragole e la sapidità finale del caviale beluga, a ricordare quando si mette un pizzico di sale per esaltare la dolcezza del dessert.
Il ristorante può dunque poggiare sull’energia di due cuochi giovani valore che, ci auguriamo, nei prossimi mesi potranno lavorare sempre di più sul territorio per trovare produttori locali che, con i loro ingredienti, possano ispirare una cucina con radici sempre più salde su questo “ramo del lago di Como”.
Ecco le immagini del percorso che abbiamo provato:
Roteo sandwich con baccalà mantecato, caviale, brioche e rucola - Foto: Annalisa Cavaleri
Ricordo botturiano con le lenticchie beluga, peperoni dolci, zenzero e ricotta a mimare il caviale - Foto: Annalisa Cavaleri
Foie gras in terrina con gelato al Parmigiano 24 mesi, mandorle e lamponi - Foto: Annalisa Cavaleri
Riso e ostriche - Foto: Annalisa Cavaleri
Gnocchi di ricotta e coniglio - Foto: Annalisa Cavaleri
Cannellone di tacchino ruspante, salsa speziata e scampo crudo - Foto: Annalisa Cavaleri
Maialino cotto a bassa temperatura, pesche, marmellata di cipolle rosse e salsa al burro di arachidi - Foto: Annalisa Cavaleri
Melanzane violette, aceto balsamico e chutney di pomodoro - Foto: Annalisa Cavaleri
Luccioperca alla Wellington - Foto: Annalisa Cavaleri
Musa Lago di Como
Via Vincenzo Puricelli 4
22010 Sala Comacina (CO) Italy T. +39 0344 56260
giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore
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