17-05-2022
La boga, uno dei "pesci dimenticati" del Mediterraneo (e che lo chef Pasquale Caliri del Marina del Nettuno di Messina, autore di questo contributo, vuole aiutare a "riscoprire"). La foto è tratta da hellofish.it, progetto per incentivare il consumo di prodotti ittici d’allevamento o pescati in modo sostenibile, nato dalla collaborazione fra la Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e l’Unione italiana delle Camere di commercio
Nuotano ancora nei nostri mari ma non approdano più sulle nostre tavole. Sono loro, i pesci “dimenticati”, così diffusi nei piatti di un tempo, così scomparsi persino dalle pescherie. Stanno all’ultimo posto, surclassati dal pesce “azzurro” anch’esso ritenuto, e solo a torto, “povero”.
Parliamo delle boghe, delle menole, delle occhiate che scorrazzano nel Mediterraneo.
La “loro morte” - come si usa dire in Sicilia - è il fritto. Antiche ricette infatti prevedono quasi sempre una semplice impanatura e via nell’olio bollente. Ovviamente, tipico dell’Isola, l’accompagnarsi con qualche contorno in agrodolce. Tra pesce povero e pesce dimenticato, gli orientamenti del consumatore vanno sempre più a specie ritenute in qualche modo superiori. Vuoi per il prezzo, vuoi per la facilità di utilizzo. In molti non gradiscono la numerosa presenza di spine (eh sì, i pesci ce le hanno...).
Così da una Boops Boops (la boga) di nostrano mare si vira magari su una cernia atlantica o un salmone allevato. Con buona pace, anche, dei nutrizionisti. Riuscire a riportare in tavola i pesci dimenticati pure ragioni di sostenibilità supportate da metodi di pesca nel rispetto dell’habitat marino, della taglia giusta... E, non in ultimo, il sostegno ai pescatori delle Isole Eolie che durante il periodo invernale subiscono un crollo delle vendite per la chiusura delle attività ristorative stagionali.
A questo punto occorreva “vestire di nuovo” le specie in questione. Ci ho provato, ad esempio con questa ricetta della boga, detta opa in dialetto siciliano: vede il pesce fritto su delle zucchine in scapece ed una salsa babaganoush di matrice araba, mentre la menola passata alla lionese trova unione in un ristretto di olive nere sotto un bauletto di verdure che riprende la tecnica della braciola, come nell’Isola vengono chiamati gli involtini.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Classe 1965, siciliano di Messina, già giornalista professionista, ha lasciato la "cucina" nei giornali (scriveva di mafia e cronaca giudiziaria) passando alla cucina vera e propria, sempre con il pallino della comunicazione. Ha frequentato l'Alma e poi si è formato con Pietro Leemann e Paco Torreblanca. Dopo un'esperienza negli Usa, è stato chef del Marina del Nettuno Yachting Club Messina
Enrico Marmo vicino al mare, il mare che si vede meravigliosamente dal ristorante di cui è chef, i Balzi Rossi
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.