26-02-2022
Giuseppe Molaro, classe 1986, chef di Contaminazioni a Somma Vesuviana, una stella Michelin da pochi mesi
La capacità di osare e puntare parecchio sulla tecnica è la via maestra sulla quale Giuseppe Molaro guida con sicurezza il suo Contaminazioni a Somma Vesuviana, ai piedi del grande vulcano. Nel nome del progetto c’è l’idea di fondere i prodotti della sua terra con le tecniche di cucina e di conservazione giapponesi. Che ben conosce, avendo lavorato a lungo a Tokyo come executive chef del Sensi di Heinz Beck, dove nel 2017 ha conquistato la stella Michelin (il ristorante ora è chiuso). Una Stella arrivata anche a Somma con grande soddisfazione in questa ultima edizione della Rossa, appena due anni dopo aver inaugurato il ristorante, il 21 novembre 2019. Una data, sottolinea Giuseppe, che non dimenticherà mai visto quanto è accaduto dopo e in considerazione delle grandi difficoltà affrontate. La Michelin ha risvegliato una grande attenzione sul suo progetto. Siamo tornati da Giuseppe Molaro, e gli abbiamo rivolto qualche domanda. Da dove arriva questa passione per le fermentazioni? Dal Giappone. C’è un aneddoto che ha condizionato la mia linea cucina. La prima volta che conobbi la famiglia di mia moglie Yuki, genitori e nonni, mi fecero vedere tantissime fermentazioni. Rimasi letteralmente folgorato. Durante uno dei pranzi di famiglia, li aiutai a cucinare e dissero: ‘finalmente uno della famiglia interessato a quello che prepariamo’. Mi commossi. Ogni volta non vedevo l’ora di ritornare per provare nuovi piatti. C’è un prodotto che ti sei portato dal Giappone, l’umeboshi, le prugne fermentate e stagionate a lungo. Ci racconti la tua passione per questa materia e la tecnica impiegata per ottenerla? Le prugne vengono prelevate quando non sono ancora mature, poi posizionate in un recipiente e a ogni strato si aggiunge del sale e delle foglie di shiso rosse. Vengono lasciate fermentare fino al giorno più caldo dell’anno, poi fatte asciugare al sole per 24-48 ore e disposte in contenitori di ceramica, in cui sostano per diversi anni. Ho avuto la possibilità di assaggiare delle umeboshi del 1978, sempre grazie ai nonni di mia moglie. Ne conservo dei barattoli al ristorante.
Indivia carote, mirtillo fermentato e croccante di pane raffermo
Cocktail hibiscus: cocktail fatto con un aceto di fiori di ibisco fatto in casa, alcool, acqua, fiori di ibisco e zucchero di canna
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer
Lo staff del Contaminazioni a Somma Vesuviana. Da sinistra Piero Campanale, Fabio Viano, Valentina Mottola, Roberto Lettieri, Luigi Angelina e infine lo chef-patron Giuseppe Molaro
Vincenzo e Alessio Nocerino, padre e figlio al timone de La Locanda Nonna Rosa a Somma Vesuviana (Napoli)
Yuki Mitsuishi e Giuseppe Molaro, moglie e marito, da novembre 2019 al timone di Contaminazioni, Somma Vesuviana (Napoli)
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.