17-06-2021
Lo chef Fabrizio Tesse e Fabrizio Musso direttore del Grand Hotel Sitea, davanti al bistrot Carlo & Camillo, nuova insegna affiliata all'albergo
Il Carignano è un ristorante inserito in una grande ambientazione, l’unico hotel 5 stelle nel cuore di Torino, in un palazzo che raccoglie il fascino degli storici alberghi del centro storico e che ne condivide prestigio e fascino, anche nei suoi poco meno di 100 anni di storia. Qui lavora in cucina per meritarsi ogni anno la stella che la Guida rossa gli ha riconosciuto tre anni fa, Fabrizio Tesse, un classe 1978 che dalla nascita ha girovagato avanti e indietro tra Piemonte e Liguria, portandosi addosso e nei suoi piatti questi indelebili tratti geografici.
La tempra Fabrizio l’ha costruita con le sberle sulla schiena più famose d’Italia, nella cucina di Villa Crespi, quando insieme ad Antonino Canavacciuolo ha imparato a legarsi addosso le sue prime stelle. Poi un po’ di Spagna da Martin Berasategui, che di stelle ne ha raccolte una dozzina da San Sebastian a Barcellona, e quindi il ritorno in Italia per cominciare il cammino in autonomia, prima sul lago nel 2015 dove alla Locanda d’Orta si guadagna la sua prima vera stella e poi dal 2017 al Carignano di Torino, dove la stella arriva nel 2018.
Dopo un anno di grande spinta, l’ultimo anno e mezzo anche al Carignano lo si è passato ad inseguire la cronaca, a inventare proposte e soluzioni per capire come si muoveranno i futuri clienti dell’hotel e del ristorante. Così, dopo le tante chiusure e saltuarie riaperture da giugno si comincia davvero a ripartire anche da qui.
L'ingresso e il dehors del bistrot Carlo & Camillo, in via Carlo Alberto, 35
Particolare di sala di Carlo&Camillo
Grandissimi i crudi che rivisitano l’unione tra il tonno e il vitello, in un bel connubio tra freschezza e dolcezza. Poi il menu prosegue con ricette tra gamberi (insieme agli Spaghettoni Cavaliere Cocco e al datterino giallo) e formaggi piemontesi (nei plin di fava bruciata al Roccaverano e pepe di Java), tra agnello sambucano (grigliato con asparago bianco e caviale) o rombo (con lumache di mare burro e caviale) a seconda che si stia più con i piedi per terra o nell’acqua del mare. Da lì si arriva ai dolci, con un pre-dessert freddo a cui seguono i dolci del menù e la piccola pasticceria, ché alla fine in queste tradizioni si ritorna sabaudi con i tartufi al cioccolato e i baci di dama.
Carignano: Animella tonnata 2.0
Carignano: Piccola pasticceria
Carlo & Camillo: Vitello tonnato
Il menu qui suona più tradizionale come la carne cruda di Fassona, il vitello tonnato, l'Agnolotto gobbo piemontese al sugo d'arrosto e il carpione di Grissinopoli di vitella piemontese, a cui si uniscono dal Carignano il lingotto di Salmone chips di riso rosso e passion fruit, l’Agnello con asparago e caviale o il Cremoso alla mandorla lime e sesamo nero, che chiude i menu star e pop. E anche in questo caso non ci si accontenta di riaprire: la bellezza della ristorazione di questi tempi è cercare sempre e comunque un rilancio.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
gastronomo per passione e assaggiatore seriale, abitante della periferia montana del Regno Sabaudo, nel tempo che resta prova a innovare il sistema di welfare italiano. Ancora si emoziona prima di aprire il menu di un nuovo ristorante
Le etichette dei Vermouth rosso e bianco, "alla maniera di Strucchi"
Alcuni piatti del nuovo menu tra creatività e accostamenti decisi
Alessandro Scardina con la nuova brigata di cucina de La Pista del Lingotto, in via Nizza a Torino