08-11-2020
Il "caso", già raccontato dalla stampa locale italiana, è approdato anche sulle prestigiose colonne del The New York Times, forse il giornale più autorevole del mondo. As Italy’s Eateries Closed Early, a Small Neighbor Became a Dinner Hot Spot (potremmo tradurre "Mentre in Italia i ristoranti chiudono presto, un piccolo Stato confinante è diventato un hot spot per la cena"), ha titolato qualche giorno fa il quotidiano della Grande Mela, raccontando attraverso la penna della propria corrispondente Emma Bubola il "turismo della ristorazione" che si è sviluppato in queste settimane verso San Marino, la Serenissima Repubblica incastonata tra Romagna e Marche, indipendente fin dal XIII secolo.
San Marino ha numeri controversi per quanto riguarda il Covid-19. Eppure le autorità locali hanno scelto di non varare alcun coprifuoco stringente, né tantomeno un lockdown. Ristoranti e bar rimangono aperti, fatta salva la chiusura obbligatoria da mezzanotte alle 4,30 del mattino; devono certo rispettare alcune misure blande (tavoli non oltre i sei coperti, a meno che non si tratti di nuclei di conviventi; numero massimo di persone che possono sedersi; no buffet, no consumazione in piedi...), ma è poca roba, rispetto alla situazione in Italia e nel resto d'Europa. Così, complice il fatto che sia Emilia-Romagna che Marche fanno parte della cosiddetta "zona gialla", ci si può spostare insomma senza troppi problemi fino al coprifuoco delle 22 (e probabilmente non si avranno troppi guai neanche dopo, se si dimostra che si sta semplicemente tornando a casa, ndr), si è sviluppato un intenso traffico di persone alla ricerca della cena perduta (in Italia).
Il confine tra San Marino e Italia
Un buon motivo per andare a cena a San Marino?
Sottolinea il quotidiano: "San Marino ha registrato circa 1.000 casi di coronavirus tra i suoi 30.000 abitanti dall'inizio della pandemia, una delle cifre pro capite più alte al mondo . Ma le autorità hanno sostenuto che con solo tre nuovi casi segnalati lunedì, la situazione è ora sotto controllo. Dicono anche che i rigidi protocolli di allontanamento sociale nei bar e nei ristoranti sono sufficienti per mantenere basso il rischio". Motivazioni che non convincono del tutto: "La chiusura anticipata ha causato una frustrazione diffusa tra gli italiani, con i proprietari di ristoranti e bar che sono scesi in piazza nei giorni scorsi in diverse città. E anche i funzionari locali italiani nell'area intorno a San Marino hanno contestato la politica del microstato", conclude il New York Times.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera