14-12-2018
Massimo Bottura questa mattina all'inaugurazione del Social Table Made in Cloister di Napoli, piazza De Nicola 48, a Porta Capuana. Con lui, posano tutti i cuochi campani che cucineranno pasti per migranti, senzatetto, persone in difficoltà
Venerdì 14 dicembre, è mezzogiorno a Napoli. Ci avviciniamo lentamente a Porta Capuana, crocevia storico della città. Il traffico in tilt e la pioggia sottile aggiungono caos alla magnetica decadenza del quartiere. Entriamo nella Chiesa di Santa Caterina al Formiello. Due passi e si apre un’oasi di pace che silenzia il caos di fuori. Il complesso ospita uno dei rari chiostri risalenti al Rinascimento napoletano, un luogo ricostruito dalla Fondazione Made in Cloister nel 2012, anno che ha posto fine a un secolo e mezzo di abbandono e degrado. Da pochi giorni il chiostro rinato ospita una mostra/installazione del cinese Liu Jianhua: nella superficie sono magicamente seminati 23 piedistalli ricoperti di piastrelle di ceramica di Vietri. Sono sormontati da altrettante statue di cartapesta di Nola, che riproducono i migranti e la loro condizione: di tanto in tanto salgono su quei piedistalli dei veri migranti di Porta Capuana a sviluppare una toccante performance.
La statue di cartapesta di Liu Jianhua, mostra in corso alla Chiesa di Santa Caterina al Formiello fino al 21 marzo 2019
L'artista Mimmo Paladino, Massimo Bottura e Davide De Blasio di Made in Cloister
Francesca Mastrovito e Cristina Reni, colonne di Food for Soul
«Non è meraviglioso tutto questo?», si guardava attorno il cuoco modenese. «Tutto ha avuto inizio un anno fa», ha inaugurato la conferenza stampa «E si è sviluppato così in fretta perché noi e Made in Cloister condividiamo gli stessi identici valori. Come Albert Camus, pensiamo che la bellezza magari non può fare la rivoluzione ma di certo un giorno la rivoluzione avrà bisogno di lei. Lo spreco è la prima causa d’inquinamento al mondo: buttiamo via un trilione di mele all’anno, una follia. Quello che possiamo fare, nel nostro piccolo, è ricostruire la dignità delle persone sfortunate. Nell’unico modo che conosciamo: accogliendoli con ‘buongiorno’, ‘benvenuti’, come state?’». E cucinando le eccedenze alimentari che ogni lunedì i supermercati Carrefour consegneranno ai più illustri cuochi e pizzaioli napoletani e campani, presenti in grande numero alla conferenza stampa inaugurale del Social Table nel chiostro. Tra i primi ad aderire: Paolo Barrale, Salvatore Bianco, Christoph Bob, Alfonso Caputo, Lorenzo Cuomo, Gianluca D’Agostino, Paolo Gramaglia, Giuseppe Iannotti, Domenico Iavarone, Ciro Oliva, Vincenzo Pagano, Luigi Salomone, Lino Scarallo, Fabiana Scarica, Giovanni Sorrentino, Luigi Tramontano, Pasquale Torrente. Penserà la cooperativa sociale Dedalus a organizzare la loro logistica.
Pasquale Torrente, Giovanni Sorrentino, Christoph Bob
Alfonso Caputo e Ciro Oliva
Lorenzo Cuomo e Gianluca D’Agostino
Salvatore Bianco e Luigi Tramontano
La cucina del Social Tables di Napoli
La sala
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt