La vista è di quelle mozzafiato, Felice Lo Basso non sa fare senza. Dalle altezze ladine dell’Alpenroyal, passando per le vertigini di Unico (che da poco si gode Fabrizio Ferrari, già una stella al Roof Garden di Bergamo), approda oggi in piazza Duomo, a perfezionare il sogno di fuochi tutti suoi nel suo personale Eldorado, la città dove tutte le cose accadono, anche quelle gastronomiche: Milano, naturalmente. Un matrimonio di 11 anni il primo, una fuga d’amore di un anno e mezzo la seconda tappa al 20esimo piano del World joint center, ma mai prima d’ora sotto insegne che portassero il suo proprio nome, geneticamente modificato in Felix Lo Basso restaurant. L’Apulia felix apre i battenti sulla terrazza di Duomo 21 a inizio maggio, il contratto è già firmato, suggellata la partnership con il patron Alessandro Rosso, proprietario del TownHouse Duomo.
Niente light lunch, niente scorciatoie. Il ristorante conterà non più di 40 coperti, e aprirà a pranzo e cena. I lavori sono già in corso per attrezzare la cucina a vista e il banco bar, con due idee precise: «La cucina a vista mi permetterà di agire più direttamente con i clienti, di coccolarli, mentre il bar dove prenderà posto un bartender di ultima generazione capace di preparare cocktail food pair, per offrire agli ospiti quel momento di indugio sulla terrazza per godersi in tranquillità il panorama».

La Carbonara di baccalà, uno dei piatti che traslocherà da Unico al Felix Lo Basso Restaurant
Non sta nelle pelle il cuoco
Felice che sa quel che vuole e osa, fidando in se stesso più che nella buona sorte. Il menu conterà su pochi piatti, al nuovo indirizzo traslocheranno certamente la
Carbonara di baccalà, il
Canederlo di gambero e il
Risotto alla parmigiana («Un ricordo legato alla mia mamma,
Rosa, chiudi gli occhi e pensi di mangiare una parmigiana di melanzane e invece mangi un risotto»). Ci sarà anche il menu a mano libera, depennato negli ultimi tempi di
Unico, “La passione e l’intuizione”, ovvero un dialogo a due voci fra ospite e chef: quattro ingredienti a portata, il cliente ne sceglie uno e il cuoco elabora il menu. La sfida veramente nuova sarà non perdere quota nell’olimpo gourmet, e per questo le altezze sempre più vertiginose non bastano, e non bastano nemmeno le ambizioni. Ma
Felice Lo Basso, pardon,
Felix non ha paura.
Nemmeno del fatto che il ristorante al quinto piano del complesso Duomo 21 dividerà il circondario con altre due insegne che contano: Spazio di Niko Romito e il Vun del Park Hyatt, capitanato da Andrea Aprea. Meridionali tutti, guarda caso, ma po’ i vegnen chi a Milan.