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Kseniia Amber, chef ucraina di Odessa, sul palco di Madrid Fusion poche settimane fa. Terrà lezione anche all'Auditorum di Identità Milano, sabato 23 aprile, ore 14.30 e preparerà a fine maggio una cena per #ChefsForUkraine al ristorante di Identità Golose Milano
Mi chiamo Kseniia Amber, ho 38 anni e sono una cuoca ucraina di origini ebraiche. Ho cominciato a studiare la materia al Culinary Institute of America, nel 2008. Ho vissuto a Williamsburg, New York, e dopo qualche tempo sono tornata in Ucraina perché volevo insegnare il mestiere ai giovani. Poi ho aperto Frebule a Odessa, un ristorante di fine dining, un fatto inconsueto per una città di locali che fanno principalmente hamburger, sushi e pizza. Avevamo un menu di soli 10 piatti, composti da ingredienti ucraini, cucinati con tecniche francesi. Chiuso quel capitolo, ho cominciato a lavorare da Slow Piggy, un enorme ristorante di barbecue che collaborava con cuochi albanesi, marocchini. Il piatto più richiesto era il churro, la gente ne andava matta. Il 24 febbraio è scoppiata la guerra. Stavo facendo lezione di cucina ai ragazzi. Prima bomba, seconda bomba. Suonavano le sirene e andavamo a nasconderci nei rifugi antiaerei sotto al nostro appartamento. Poi tornavo su, sentivo le sirene e pensavo che dovevo continuare a cucinare. Fino al giorno prima, non potevo immaginare che avremmo messo la parola “guerra” assieme a “Ucraina”. Ai primi di marzo ho deciso di lasciare il paese mentre mio marito, avvocato, è rimasto a combattere. Ci siamo sposati un anno fa. Con dei volontari, abbiamo attraversato il confine con la Romania. Poi siamo stati a Bucarest e a Madrid. Ho visitato la città, il Prado e gli altri bellissimi musei della città. Da lì ci siamo trasferiti a Santa Cruz, Tenerife, dove abbiamo cominciato a organizzare due cene di beneficenza per il nostro paese. I proventi li destiniamo al programma #ChefsForUkraine di World Central Kitchen, l’organizzazione del cuoco e attivista spagnolo José Andrés, che ha già preparato milioni di pasti per i combattenti, gli anziani che vivono soli e le famiglie di rifugiati presenti non solo in Ucraina, ma anche in Polonia, Romania, Moldova e Ungheria.
Immagini della guerra proiettate a Madrid Fusion
José Andrés, cuoco e attivista spagnolo responsabile di #ChefsForUkraine per conto di World Central Kitchen: dall'inizio della guerra distribuisce 300mila pasti a rifugiati e famiglie presenti in Ucraina, Polonia, Romania, Moldova e Ungheria
Il Borscht Bianco di Kseniia Amber
ucraina, classe 1984, studia cucina al Culinary Institute of America, New York, e torna al suo paese per insegnare e cucinare nei ristoranti (tra gli altri, Frebule, Slow Piggy, 201 Restaurant Group). Da marzo 2022, inizio dell'invasione russa in Ucraina, è impegnata a organizzare cene benefiche per sostenere World Central Kitchen, l’organizzazione del cuoco e attivista spagnolo José Andrés, che prepara pasti per soldati, anziani e rifugiati