05-12-2020
Se dici cacciucco sei in una città ben precisa, Livorno. Se dici brodetto cambi mare, dal Tirreno all’Adriatico, quale brodetto però? La costa è disseminata di sue ricette, dalle lagune venete alle città romagnole, ma nessuno lo esalta come marchigiani e abruzzesi. Una volta in Molise brilla quello di Termoli, poi sparisce o diventa una generica zuppa di pesce. Tra i riferimenti assoluti quelli di Fano, Ancona, Porto Recanati, San Benedetto, Vasto. Altri dieci chilometri ed eccoci a San Salvo, dove l’Abruzzo ha fine. Proprio a San Salvo Marina brilla la stella del Metrò dei fratelli Antonio e Nicola Fossaceca.
Nicola Fossaceca posa orgoglioso con tutti gli ingredienti del suo brodetto, foto scattata il 15 ottobre 2020 a Identità Golose Milano
Ha raccontato Nicola, classe 1983, la cui famiglia è molisana: «Per me il brodetto è il ricordo di quando tornavo a casa, salivo le scale e c’era questo profumo che usciva dal coccio in terracotta e mi inebriava. Già così, era un grande spettacolo. Tutto ruota attorno a una data, il 1830 quando il pomodoro sostituì il brodo di pesce preparato dai pescatori con l’acqua di mare».
I pomodori mezzotempo, tipici di Vasto in Abruzzo e imprescindibili nel brodotto tra la stessa Vasto e San Salvo
Decisivo l’approccio al pesce: «Lo sfiletto e con le lische, che danno sapore, e gli altri elementi procedo con la prima parte. I filetti li metto in un secondo momento e porto il coccio fumante a tavola. Così puliti, viene ben più comodo mangiarli e, di conseguenza, si apprezza di più il brodetto».
Nicola Fossaceca davanti al suo brodetto
Prendere nota per favore. Quanto alla ricetta la potete trovare qui, con la puntata fissata qua.
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi