23-05-2021
Due delle tre più grandi regioni italiane sono isole, Sicilia prima e Sardegna terza e tra loro il Piemonte. Ben distante, per superficie, parlo di isole, l’Elba, che precede a sua volta Sant’Antioco, Pantelleria, San Pietro, l’Asinara, Ischia, Lipari e Salina, decima per estensione. Tutto questo scritto perché la puntata di Capolavori italiani in cucina, in onda a Striscia mercoledì scorso 19 maggio, ha avuto per protagonista non solo uno chef procidano, ma anche un piatto della tradizione procidana. E Procida, terza “oasi” in mare a livello campano, dopo Ischia e Capri, ha una cifra, uno spessore e una storia che vanno ben oltre i suoi chilometri quadrati, poco meno di quattro.
Una sala dell'hotel Vilòn a Roma
A Striscia una ricetta in cui domina il pomodoro e anche il pesce, solo che lo cerchi e non lo trovi come suggerisce il nome stesso di questo piatto che un tempo era unico perché figlio degli stenti di tante famiglie: O’ pesce fujuto, il
Gabriele Muro, procidano doc
Ha raccontato Gabriele: «Si gioca con il nome del ristorante, Adelaide, ma per venirci non serve l’aereo visto che siamo nel centro di Roma. Io sono procidano e così si possono assaggiare i sapori della mia terra anche qui. Procida, così piccola e nello stesso tempo così grande, trae la sua forza da una ricchezza incredibile. Ogni suo vicolo racconta una storia e i profumi che ti avvolgono incantano. Il mio preferito? Sicuramente le fragranze dei limoni».
Potete vedere il servizio sul Pesce fujuto cliccando qui, mentre qua eccone la ricetta. Decisiva la storia. Regala un eco che fa pensare a un piatto di mare. Senza quel titolo, sarebbe un frullato di pomodoro, ottimo ma uguale a mille altri lungo le coste italiane.
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi