Concedersi una pausa in un luogo come il Vilòn è di per sé un regalo: elegante si, elegantissimo, ma anche confortante, colorato, contemporaneo, questo luxury hotel – il gruppo è Shedir Collection, che a Roma ha dato vita anche ai nuovi Maalot e Umiltà 36 – in posizione centralissima ma defilata occupa un’ala di Palazzo Borghese: i fortunati che frequentano le camere hanno il privilegio dell’affaccio sul delizioso giardino seicentesco.
Alla principessa Adelaide Borghese è dedicato il ristorante, una tavola pienamente mediterranea, grazie alla mano felice di Gabriele Muro. Si parla di questo chef sempre cominciando dal suo essere procidano: non è un dettaglio puramente anagrafico, quanto un marchio di fabbrica nella solarità della sua cucina. Da un signature come Il Vizietto (sandwich di pescato del giorno, harissa e scarola) alla pasta e patate, crudo e cotto di pesce con estratto di crostacei, nei piatti al sapore di mare si sente tutto il trasporto passionale delle origini. Muro non lesina anche di esercitarsi sui grandi classici della cucina romana e italiana, dalla cacio e pepe al risotto (al parmigiano, vitello sfilacciato e sfoglia allo zafferano).
A gestire sala e cantina c’è il bravo Samuele Florio che, al tocco classico (e a volte, diciamolo, un po’ monocorde) delle carte dei vini dell’hotellerie di lusso, aggiunge un pizzico di personalità che non guasta, con lo sforzo di mettere a punto una proposta al calice interessante e varia. Nel salotto adiacente al ristorante c’è anche il cocktail bar con il nuovo resident bartender Federico Graziani.
+3906878187
Tavoli all’aperto
+390669380163
articolo a cura degli autori Identità Golose