07-01-2022

Latte o acqua, purché sia cioccolata calda in tazza

Guido Gobino ha svelato a Striscia la notizia tutti i segreti di un dolce perfetto in inverno, golosissimo per via della panna che va servita a parte e non versata sopra

Il primo capolavoro italiano del 2022 non ci ha portato, martedì 4 gennaio per Striscia, in una cucina bensì in una pasticceria-cioccolateria. Abbiamo infatti celebrato un golosissimo peccato di gola che non viene servito in un piatto piatto e nemmeno in una fondina, bensì in una tazza altrimenti non ci rimarrebbe nulla. E’ liquido: la Cioccolata calda con panna. A parlarne un personaggio il cui nome è sinonimo di cioccolato: Guido Gobino.

E’ il suo momento come ha ricordato Gobino stesso: «La cioccolata calda è sicuramente sinonimo di inverno, ma lo è anche di piacere, di relax, di energie perché, chiaramente, tutte le sue materie prime noi le trasportiamo in una bevanda calda pronta per l’uso, per essere bevuta. E il bello è anche che si può aromatizzarla con diverse varietà di spezie che a volte proponiamo nelle nostre botteghe come cannella, pepe rosa, cardamomo…».

Quella di Guido, famoso per i gianduiotti, pone il consumatore davanti a un dilemma, a un bivio e al conseguente obbligo di scelta: «Avendo noi le migliori materie prime, avendo il cacao più raffinato, chi la ordina, prima di mescolare, deve decidere tra latte o acqua. Il motivo prende tanti in contropiede e mi spiego. L’opzione classica è chiaramente quella con il latte, ma se desideriamo sentire, percepire gli aromi migliori della cioccolata, quella a base acqua è sicuramente quella più indicata perché non li sovrasta».

E a casa, come ci si comporta? «Molto facile: zucchero, della polvere di cacao, cioccolato alla percentuale preferita dal diretto interessato. Anche un po’ di addensante, che può essere la fecola di patate. Poi la si prepara a freddo in maniera che la si possa mescolare bene, in modo che non si formino grumi. Infine va scaldata per aggiungere all’ultimo il cioccolato in scaglie».

Il Coulant au chocolat di Michel Beas - credit: sito ufficiale Maison Bras

Il Coulant au chocolat di Michel Beas - credit: sito ufficiale Maison Bras

Tocco conclusivo: la panna. Che i più aggiungono sopra e che invece voi mettete a lato, come mai? «Intanto si può avere il piacere di assaggiare prima la cioccolata tale e quale, poi ci si può sbizzarrire aggiungendo della della panna a seconda delle proprie esigenze, del proprio piacere».

Da Gobino nessuna aggiunta di nocciole, pistacchi o mandorle frantumate: «Possono dare fastidio ai denti e risulta una commistione più complessa. Io sono per la panna a lato e, personalmente, devo confessare che amo aggiungere dei marron glacé. E riesco a restare magro».

Una curiosità: la tazza di cioccolata calda ha ispirato a Michel Bras, classe 1946, sommo ristoratore a Laguiole in Francia, uno dei dessert più copiati al mondo, Le biscuit de chocolat coulant, il tortino con l’anima

Sul set di Capolavori italiani in cucina si scherza di contuo

Sul set di Capolavori italiani in cucina si scherza di contuo

di cioccolata liquida. Due anni di tentativi senza successo, poi tutto il meglio in una sola giornata. Era il 1981, un capolavoro che doveva regalare all’ospite il piacere che sprigiona una tazza di cioccolata calda gustata al rientro a casa dopo avere praticato sport nella neve al freddo. Tutto questo con tanto di copyright, ben poco rispettato peraltro.

Chi volesse eseguire la ricetta di Guido Gobino la troverà qui, mentre cliccando qua potrà vedere o rivedere la puntata.


Capolavori Italiani in cucina

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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