04-07-2019
Bruno Verjus sulla soglia dell'Hub di Identità (tutte le foto di OnStageStudio)
Chissà quanti sono, tra gli appassionati di cucina che stanno leggendo questo articolo, quelli che almeno una volta nella vita hanno pensato: “dovrei proprio aprire un mio ristorante”. Bruno Verjus è uno che c’è riuscito: come racconta lui stesso, lo chef francese - ospite a Identità Golose Milano fino a sabato 6 luglio per far assaggiare al pubblico meneghino la cucina del suo ristorante parigino Table - ha più volte cambiato vita.
Manager e imprenditore prima, critico gastronomico di grande successo poi, infine cuoco (una storia raccontata da Gabriele Zanatta in questo articolo). Scelte coraggiose e guidate dalla passione, in particolare per il cibo, i suoi ingredienti e la sua storia. Chiacchierare con Verjus significa incontrare un uomo di grande cultura, ironico, affabile, sempre pronto al sorriso. Impossibile non chiedergli come prima cosa di raccontare quest’ultima sua trasformazione, avvenuta nel 2013. Come si diventa chef, secondo Bruno Verjus?
Con il resdident chef di Identità Golose Milano, Alessandro Rinaldi
Triglia, tempura di ibisco, anguilla affumicata e maionese di agrumi
Astice blu ‘Table’: Trancio di astice temperato con burro chiarificato di vacche rosse delle Fiandre, carciofi viola in vapore di agrumi, zabaione acidulato, passeggiata marittima tra le foglie e i fiori di primavera
E’ anche un menu che vi consigliamo di non perdere: Bruno Verjus sarà a Identità Golose Milano fino a sabato 6 luglio. Per informazioni e prenotazioni, visitate il sito ufficiale.
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia