17-11-2017
Norbert Niederkofler saluta felice il pubblico presete al Teatro Regio di Parma
Dopo fiumi di parole, i fatti; la realtà dopo i sogni. Con una certezza: la Michelin continua a premiare la cucina italiana. E a noi italiani, sotto sotto, un po’ rode perché per una volta ancora dobbiamo ammettere che i cugini sono milioni di volte più bravi di noi in materia di comunicazione e marketing.
Un nuovo 3 stelle, Norbert Niederkofler in Alta Badia; tre nuovi 2 stelle, Andrea Aprea a Milano, Matteo Metullio pure lui in Alta Badia, e Alberto Faccani in Romagna. Ventidue le novità a livello di una singola stella e retrocessioni ridotte al minimo. E, per di più, nemmeno tutte per demerito perché, ad esempio, Carlo Cracco a Milano chiuderà a Natale per riaprire in tutt’altra sede forse a gennaio, magari a febbraio. Aveva senso lasciarlo a due come se nulla stesse per accadere? Sette bocciature in tutto e non più una ventina come eravamo abituati, complici anche diversi ko economici. Segno che la crisi morde meno il settore e la gente torna a spendere.
Christoph Bob con Michael Ellis. Per il tedesco trapiantato da anni e anni in Italia, una eterna stella mancata, mancata fino al 16 novembre, vale quello che i tifosi del Napoli scrissero su un enorme striscione al San Paolo per salutare il primo scudetto nel maggio 1987: «Scusate il ritardo»
Tanti pronostici e quasi tutti disattesi. Sì, a un certo punto era certo l’annuncio un nuovo tre stelle, il nono, ma chi? Si possono contare una decina di nomi e quello di Niederkofler c’era. Ma in tanti si pensava arrivasse al Sud, Nino Di Costanzo ad esempio. Poi, chissà, a uno chef meridionale che lavora però al Nord, Antonino Cannavacciuolo o Antonio Guida. E ancora Mauro Uliassi, un marchigiano da tanti immaginato in una volata con Norbert. O magari nulla.
Nella guida rossa 2018, alla voce Lecce, la Michelin dichiara di preferire i Bros' Brothers ai celeberrimi Blue Brothers però nessuna stella per Floriano Pellegrino. Nella foto, una scena del film. Da sinistra: Dan Aykroyd, Ray Charles e John Belushi
Venticinque volti sorridenti al Regio di Parma e nessuno di una donna e questo va in controtendenza perché è sempre maggiore l’attenzione e gli spazi che cuoche e chef si stanno guadagnando. Venticinque promossi ma la mappa che disegnano si ferma a Roseto degli Abruzzi sulla costa adriatica e alla penisola sorrentina su quella tirrenica. Possibile che in Puglia, Calabria e Sicilia non vi fosse nessuno, magari stando un po’ più attenti nelle visite o più coraggiosi nelle
La voce pizzerie quando nella Michelin 2018 si arriva alle pagine dedicate a Napoli
Infine il tormentone pizza. Come anticipato a inizio novembre dal curatore Sergio Lovrinovich a Scatti di gusto, nessuna stella al più italiano e amato nel mondo dei piatti tricolori. Nella riserva indiana creata alla voce Napoli, ha fatto capolino Gino Sorbillo ma sette posti restano una quota da zero virgola... Una rondine a febbraio farebbe più primavera. E ancora nulla a Caiazzo. Semplicemente la cittadina casertana non esiste, quasi a voler far capire che il pianeta è in errore quando applaude Franco Pepe.
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi