Paolo Lavezzini
Wonton di clorella e broccoli siciliani, pesce sciabola e vongole veraci
Dall'Italia Assonanze e scambi, viaggi e confini: l’incontro Est - Ovest tra Matteo Baronetto e Antonia Klugmann
Un piatto di Angelo Sabatelli, tra i protagonisti a Identità di Mare. Il report di Andrea Cuomo
Il mare unisce e divide, nutre e minaccia. Il mare è una grande autostrada liquida sulla quale per secoli hanno viaggiato gli ingredienti nel loro migrare da un continente all’altro, a volte cambiando la geografia alimentare dei luoghi di approdo (pensate al pomodoro, pensate al caffè, pensate al cacao). Il mare quindi non poteva non avere una sua sezione in un’edizione di Identità Golose, quella 2017 al MiCo di Milano, dedicata al viaggio, come esperienza materiale e mentale. Per tutto il pomeriggio di lunedì scorso si sono succeduti chef italiani che hanno interpretato a loro modo la cucina di pesce, tracciando itinerari a volte mentali, a volte immaginifici.
Tradizioni, provocazioni, immaginazioni. Materiali poveri e ricchi, con un tema che si riaffaccia in più momenti nel corso del pomeriggio: l’esigenza di ancorare alla terra una materia, quella che peschiamo, di grande ricchezza e complessità, ma che spesso esigenze dietetiche e modaiole hanno spinto a interpretare sempre in levare. Con l’idea di sfregiare il meno possibile la freschezza e la delicatezza. Ma l’alta cucina elabora, sublima, colora. Sfugge all’idea della semplice stilizzazione, o se lo fa ritaglia comunque sempre una silhouette riconoscibile. (Nella fotogallery tutte le lezioni, foto Brambilla-Serrani)
Romano ma ora a Milano, sommelier, è inviato del quotidiano Il Giornale. Racconta da anni i sapori che incontra
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