28-06-2005
Editoriale 28 giugno 2005
ex editoriali
Identità come capacità di un cuoco, ma anche di un pasticcere e in futuro pure di un vignaiolo perché la gola non è solo cibo salato, di firmare il suo lavoro, di proporre piatti (e dolci... e vini...) che abbiano una personalità nuova, viva e netta propria dell'esecutore. Bisogna mettere in luce tocchi unici e distintivi, quei tratti che rendono brillanti quel primo o quel pesce, lontani anni luce da prodotti di serie che non aggiungono nulla a quanto abbiamo già mangiato.
Golose perché il fine dei protagonisti della manifestazione è declinare tutto quanto può ingolosire e impreziosire la fase nutrizionale della giornata. L'alta cucina non deve isolarsi in una torre d'avorio abitata da una casta inaccessibile, come se il suo fine fosse creare piatti per stupire gli occhi, deve invece sublimare momenti come colazione, pranzo o cena, che sono conseguenza diretta di momenti imprescindibili per l'essere umano. Deve indicarci come mangiare e stare bene sempre, non solo nelle due ore al ristorante. Identità Golose come occasione per chi ha vere idee nuove per annunciarle, per mettere loro sopra una bandierina a mo' di paternità.
Paolo Marchi
Ideatore e curatore
Affari di Gola di Paolo Marchi
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito