03-09-2023
Giancarlo e Silvia Perbellini sorridono affacciati alla porta della splendida libreria all'ingresso dei 12 Apostoli a Verona. La loro Casa, il loro ristorante è adesso in pieno centro della città veneta
Ancora venerdì scorso 1 settembre, se in Google uno a Verona cercava i 12 Apostoli leggeva Chiuso definitivamente e nemmeno si sognava di recarsi accanto a Piazza delle Erbe, in Vicolo Corticella San Marco. Da venerdì non più: “Gestito dalla stessa famiglia dal 1921. Chiuso. Apre alle 19.15”. In una manciata di parole, due errori: dopo 102 anni, la gestione è passata dalla famiglia Gioco, Giorgio Gioco su tutti, scomparso 93enne nel febbraio 2019, a Giancarlo Perbellini che il prossimo anno compirà 60 anni e, soprattutto, a 18 iniziò qui la sua carriera di cuoco. Per lui è come se si chiudesse un ciclo e ne iniziasse un secondo. Però la nuova Casa Perbellini, la
Dai lì è passata la storia, e non solo della cucina. Chi era importante, a iniziare dai capi di stato e di governo, era ovvio che a Verona desinasse lì e, magari, lasciasse per ricordo la sua stilografica. Se non lo era, faceva carte false per trovarvi posto e darsi poi un tono, ma parvenu era e tale rimaneva. Michelin alla mano, l’insegna era nel lotto delle 84 premiate con una stella quando nel 1959 la rossa aprì il suo
La celebra cappa dei 12 Apostoli a Verona, un tempo aperta perché si potessero seguire dall'alto i riti della cucina
Tra un luogo, chiuso lo scorso 24 febbraio, e quello attuale una preziosità in comune: lo strumento cucina. Le maestranze l’hanno letteralmente spostata e lo chef ci scherza su: «E’ come essere passati da un campo da tennis a uno di calcio tanto le dimensioni sono cresciute». Un museo rinnovato, per nulla stravolto, declinato ai giorni nostri grazie a Patricia Urquiola. Una straordinaria, nuova
Non basta. Quella che era un minuscolo ambiente, adesso è grande almeno il doppio. Ed è facile capirlo perché è stata mantenuta l’antica, incredibile cappa, rettangolare, alta come non ci si aspetta. Arrivava fino al primo piano e i Gioco, che la vollero aperta al centro, invitavano gli ospiti di sopra perché vi si affacciassero per vedere come lavoravano i cuochi di sotto. Penso malissimo, caldo a palla e poco spazio. Ora sono stati abbattuti i muri e le cucine girano attorno all’area centrale. E’
Lì, e solo lì, un menù quasi a sorpresa, il SoloX12, rispetto alle due sale di sempre dove le opzioni sono tre: Io e Silvia (Silvia Bernardocchi, la moglie), Io e Giorgio (Gioco) e L’Essenza, che fissa un percorso vegetariano ma non vegano.
I piatti sono sempre fotografatissimi, i cuochi pure, ma le signore e i signori di sala e cantina molto meno, eppure sono loro che si prendono cura per tutto il tempi degli ospiti. Rendiamo così giustizia almeno alla grigata dei 12 Apostoli Casa Perbellini a Verona. Da sinistra verso destra: Martina Remedi, Mirta Margaglio, Chantal Feletto, Silvia Bernardocchi, Giancarlo Perbellini, Filippo Cancogni e Stefano Zandarin
Chiusa a Milano l’esperienza da Trussardi, Giancarlo adesso conta un portafoglio di 11 locali, nove salati tra ristoranti, osterie e pizzerie, e due dolci «che dovrei seguire di più, ma non ho mai amato la pasticceria, nonostante la famiglia da cui provengo,
Giancarlo Perbellini e l'omaggio a Giorgio Gioco e alla città di Verona: il Risotto alla Barbarani
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi