26-12-2023
Livigno innevata vista dalla sala del ristorante Kosmo taste the mountain
Ho un cugino comasco, di due giorni più giovane, Andrea, che da ragazzo amava andare a sciare a Livigno, un preciso luogo del cuore rispetto al sottoscritto. Ho avuto infatti un padre che sognava figli di un certo spessore agonistico, quindi sci in inverno e atletica in estate, senza si rendesse conto che, almeno del mio caso, comandare non portava a nulla, anzi inaridiva talento e passione perché venivano a mancare la spontaneità e il piacere di impegnarsi. E ne giravamo di località, nella sola Valtellina Madesimo, Chiesa Valmalenco e Caspoggio, l’Aprica, Bormio e Santa Caterina, il passo dello Stelvio per tenerci allenati a giugno e a settembre,
E quel sembrare tagliati fuori dal resto d’Italia, sono più agevoli le vie per la Svizzera, quella neve che fiocca facilmente vista la quota, fa sì che Livigno sia chiamata il Piccolo Tibet. Un incantesimo della natura e un presente gastronomico in marcia, oltre il ricordo di Mattias Peri, chef stellato scomparso nell’agosto 2015. In un ventaglio di proposte, a metà dicembre la scelta è caduta sul Kosmo, la cui ristrutturazione complessiva è costata 11 milioni di euro, più realtà sotto lo stesso
Norbert Niederkofler, chef tristellato tutta natura alpina, un tempo in Alta Badia e da luglio 2023 a Brunico, e a destra Michele Talarico, chef del complesso del Kosmo taste the mountain a Livigno che si ispira al profondo lavoro del sud titolese
Lì, oltre a spa, co-working, noleggio attrezzatura, anche un ambizioso, doppio progetto ristorativo che ha assorbito quattro degli undici milioni ricordati prima. Il Kosmo taste the mountain data 28 dicembre 2021, una 70ina di coperti e panorama sulla vallata, mentre il più intimo Téa luglio 2023. Chef è Michele Talarico e la sommelier Giada Rosa, titolare Siria Fedrigucci, una marchigiana che
Rapa rossa, mela e crema al rafano, un antipasto del Kosmo taste the mountain
Tutti loro meritano tanto rispetto perché fare qualità in maniera originale in questa enclave non è affatto facile. Per due motivi, uno geografico, a queste quote cresce ben poco anche in estate, e un secondo legato allo status speciale di Livigno, zona extra doganale che ha sempre richiamato un turismo legato anche ai prezzi bassi, ad esempio la benzina 1,36 al litro e il gasolio 1,25. Questo spiega perché solo adesso sono in fase di progettazione e costruzione hotel a 5 stelle, tutto in vista
Trota della Valmalenco, cera d’api, vinaccia, lampone e polline, chef Michele Talarico
E al Kosmo lo hanno capito costruendo una doppia realtà partendo dalle fondamenta, scegliendo una filosofia globale che non fosse legata a generici proclami di sostenibilità, rispetto della natura e del cliente, zero rifiuti, riciclo convinto, quelle cose che da alcuni anni tutti dicono e che proprio per questo il più delle volte suonano come slogan vuoti. Lì il punto di riferimento è Norbert
Casoncelli, coniglio e anguilla, Michele Talarico a Livigno Niederkofler, il cui verbo verde è uscito dai confini dell’Alta Badia prima e di Brunico poi tanto da andare oltre la stella verde Michelin. Crescono nella sua scia, stella rossa e stella verde per entrambe le insegne, Contrada Bricconi a Oltressenda in Val Seriana (Bergamo) e Horto in centro a Milano. Kosmo è intanto entrato nella guida e il meglio arriverà grazie a Téa, telefono +39.346.1152048.
Casoncelli, coniglio e anguilla, Michele Talarico a Livigno
Talarico, nel primo, cura una carta golosa, briosa, pranzo e cena. A fine novembre Rapa rossa, mela e crema al rafano; Tagliatelle all’uovo con ragout di capra e funghi (che io gusterei 365 giorni all’anno, ndr); Tatin di mela e ricotta di capra. Téa invece
Michele Talarico: Storione, guanciale, larice e prugna
Adesso la ricetta della trota è ancora prevista al pari dei casoncelli, c’è invece una
Pino cembro, grano saraceno, sambuco rosso e ribes
La sala di Téa a Livigno
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
Un tempo, la pagina a tutta acquolina in uscita sul Giornale. Oggi è una delle deliziose rubriche firmate dal nostro Paolo Marchi: signore e signori, gli Affari di Gola. Affari seri, ad alto tasso di ghiottonerie, che ritraggono un’Italia davvero squisita, tra incursioni nelle tradizioni più care al nostro palato, alla meglio gioventù del nostro Buon Paese