03-03-2024
Rasmus Munk e Ferran Adrià la sera del 2 febbraio 2024 a Copenhagen per celebrare 40 anni di creatività culinaria
Quarant’anni sono trascorsi da quando Ferran Adrià entrò per la prima volta nelle cucine del Bulli a Cala Montjoi vicino Roses sulla Costa Brava. Era il 1983 e lui aveva ventun’anni appena, imitato dal fratello Albert nel 1985. Seguirono lustri, in pratica cinque, che cambiarono la cucina del mondo intero. Oggi mi impressiona ancora di più pensare che l’ultimo servizio risale al 30 luglio 2011, tanto tanto tempo fa ma in fondo è solo apparenza. Albert ha dato da allora vita a Barcellona a una teoria di insegne importanti, Enigma è l’ultima. Più in generale, il mondo della ristorazione non si è dimenticato di loro, tanta gloria ma non ancora vecchie glorie, etichetta
Tutto questo è stato rivissuto dal 1° al 4 febbraio a Copenhagen quando Rasmus Munk, quasi 33enne chef di Alchemist e responsabile della ricerca e sviluppo di Spora, laboratorio proiettato sul futuro, viaggi e cene nello spazio compresi. Tre eventi ben distinti tra loro. Giovedì 1 convegno nella Sala per concerti all’interno del parco Tivoli, venerdì cena pensata e curata dai fratelli Adrià e da Munk nel suo ristorante e, infine, sabato incontro per fare il punto sulla ricerca da parte di Spora, realtà finanziata dal banchiere Lars Seier Christensen, lo stesso dietro ad
Alchemist e a Geranium, a iniziare da un primo contributo di 10 milioni di corone danesi pari a un milione e 340mila euro.
Munk, che ascolteremo sul palco di Identità Golose 2024 il prossimo 10 marzo, domenica pomeriggio, ha una visione olistica della cucina tanto da avere stilato e pubblicato un manifesto nel 2018. Nonostante questa articolazione di pensieri, sorprende lo stesso la vastità della sua visione e la capacità di muovere passi molto, ma molto ponderati. Nato nel 1991, a 22 anni era già responsabile delle cucine di un ristorante. Il primo Alchemist data invece 2015 e l’attuale 2019. Per capire la sua
Quasi quindici anni dopo, eccolo accanto al suo riferimento assoluto per regalarci Sinergia, la “celebrazione di 40 anni di creatività culinaria”, una tre giorni che è un ponte tra metà anni Ottanta e il presente per impalmare Alchemist “il più creativo locale al mondo”, una verità ben poco confutabile, che porta l’orizzonte
Luca Iaccarino e Paolo Marchi
Ci siamo ad esempio stupiti nell’apprendere che nel 2025 è previsto il lancio di una capsula a forma di goccia per cenare in orbita attorno al nostro pianeta, due ore per raggiungere la quota ideale, due per consumare il pasto e altre due per rientrare.
Cibo per la mente
E ancora un sentito omaggio a Juli Soler, il socio di Ferran scomparso nel 2015 senza il quale il Bulli e Adrià avrebbero avuto un’altra storia, poi una seconda Babele dedicata a chi ha vissuto di persona, ad esempio Massimo Bottura, o per illuminazione riflessa, i fratelli Roca, l’epopea del Bulli fino alle foto di tutte le 1846
Infine mi preme rimarcare che ho avuto modo di assaggiare tre novità assolute. Nella cena di venerdì 2 febbraio una farfalla, croccante e insignificante al palato, alla conferenza di sabato 3 da Spora un salsicciotto grigliato soavemente e un
Zero tentennamenti eppure tantissimi rifiuterebbero a priori queste golosità. Un no che prescinde da qualsiasi assaggio. Il motivo? Sono prodotti coltivati, ancora nelle fasi sperimentali, nel senso che, in questo caso, la carne nasce dal recupero degli scarti della lavorazione dell’olio di colza e il cioccolato è privo di cacao. Ma se non vi avvisassero non lo pensereste proprio.
Il cibo del futuro potrebbe nascere dagli scarti dell'olio di colza
Carne coltivata prodotta nei laboratori di Spora a Copenhagen
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi