02-11-2023

Sherbeth, il gelato italiano in festa

A Palermo l'edizione numero 15 del campionato del prodotto artigianale è stato vinto da una coppia belga, brava a esaltare il cioccolato. Ma che bontà il sorbetto al limone di Cappadonia

Edizione numero 15 dello Sherbeth Festival, evento interamente dedicato al mondo del gelato artigianale, nato a Cefalù e presto trasferito a Palermo per sfruttare un bacino più ampio. Tappa importante quella del 2023, da venerdì 27 a domenica 29 ottobre, perché si è tornati in presenza di pubblico, dopo due anni di sola competizione causa pandemia.

Due strutture a poche decine di metri dal Teatro Politeama, in piazza Castelnuovo, la più grande dove si potevano degustare, a pagamento, le coppette di una cinquantina di gelatieri diversi, la seconda per assaggi mirati, confronti e convegni, come quello della candidatura del gelato italiano a patrimonio dell’umanità, e la competizione, quest’anno forte di

44 iscritti, dall’Italia e dal mondo, presidente di giuria Stefano Predieri,  ricercatore senior del CNR, responsabile della sede di Bologna dell’Istituto di Bioeconomia.

Se l’anno passato Vincenzo Lenci, maestro gelatiere di Fiumicino, invitato in giuria senza però diritto di voto, vinse per distacco puntando tutto sui pinoli di Fregene, declinati in quattro maniere differenti, questa volta è parso assistere a una volata del gruppo. L’ha vinta Fabio Marasti, nato in Belgio da genitori romagnoli, e Latitia Joiris, titolari della gelateria La Gourmand’Ice a Verviers in Belgio, loro il gusto Xocolatl, all’originale del cioccolato. Una scelta che ha del coraggioso perché quando si punta a ingredienti arcinoti si rischia di passare per piacioni, opzioni a basso

coefficiente di rischio. Cosa che va bene in gelateria, meno in un campionato del gelo mantecato. Nel caso in questione, tutto eccetto che ovvietà.

Secondo è risultato Alessandro Cesari di Sablè a Bologna con Wild Almond, a base mandorla di Avola raffinata a pietra, profumo di limone lattofermentato insaporito con sale e licheni islandesi. Terzo Stefano Cecconi della bottega che ad Arezzo porta il suo cognome, bravo a

proporre La vita è bella, che non è tanto un omaggio al film di Benigni, quanto alle emozioni che la sua visione regalano puntualmente allo stesso gelatiere. Dopo cioccolato e mandorle, ecco la dominante riso, una crema dolcificata con miele millefiori e aromatizza con scorze di arancia siciliana, poi anche pasta di mandorle di Avola auto-prodotta.

Una sorridente foto ricordo per i vincitori dello Sherbeth 2023 a Palermo: Fabio Marasti e Latitia Joiris. A sinistra, con gli occhiali, Giovanna Musumeci, motore della manifestazione

Una sorridente foto ricordo per i vincitori dello Sherbeth 2023 a Palermo: Fabio Marasti e Latitia Joiris. A sinistra, con gli occhiali, Giovanna Musumeci, motore della manifestazione

Il mio personale oscar è andato a una coppetta (a livello pro zero coni) fuori concorso perché portava la firma del maestro Antonio Cappadonia, ideatore e curatore dello Sherbeth, che ha voluto deliziarci domenica in un momento di relax con sole a 28°. In tutta sincerità, avrei bissato il suo sorbetto di limone anche in pieno inverno a Livigno. Perfetta golosità.

E ancora le menzioni speciali a iniziare dall’omaggio a un fuoriclasse salito in cielo, Santo Musumeci. Se lo Sherbeth vince è anche merito di quanto da lui fatto e seminato, lasciandoci in eredità la figlia Giovanna. Nel suo nome ecco il premio per la valorizzazione dei prodotti del territorio, consegnati a Chiara Saffioti di Palmi (Reggio Calabria) con Radici d’autunno, Francesca Dassogno di Rogeno (Lecco) con il Fico di seta e

I volti sorridenti di Simone De Feo, gelatiere a Reggio Emilia con Capolinea, e Stefano Guizzetti, di Ciacco a Milano e a Parma, fuoriclasse in gara in totale relax, per divertirsi. Il loro gusto? Zabaione

I volti sorridenti di Simone De Feo, gelatiere a Reggio Emilia con Capolinea, e Stefano Guizzetti, di Ciacco a Milano e a Parma, fuoriclasse in gara in totale relax, per divertirsi. Il loro gusto? Zabaione

Silvia Durantio di Moneglia (Genova) con la Nocciola misto Chiavari, un mix di sette nocciole praticamente selvatiche.

Premio per l’innovazione al baby Pierpaolo Portogallo di Firenze; lo storytelling ha invece sorriso a Alessandro Zoli di Faenza (Ravenna) mentre la cura del dettagli ha visto emergere affiancati Stefano Cecconi e Alessandro Cesari, già sul podio assoluto. Ultimo talento chiamato per ricevere l’applauso di tutti i presenti, Alessia Palmitessa, 22 anni, di Parma. Suo il trofeo per il più giovane in gara, anche brava con mantecatori e carapine. Che la qualità è poi l’aspetto che più conta.

Un neo? Troppi gusti variegati in gara, alcuni eccessivamente pasticciati. Peccati veniali che sfiorano appena una signora manifestazione.


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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