23-09-2023

Davide Oldani, altro che cucina pop

A quasi 56 anni, che compirà l'1 ottobre, lo chef del D'O a Cornaredo (Milano), ha raggiunto una maturità e una sicurezza straordinarie, tanto da meritare a novembre la terza stella. Subentrerebbe alla Pergola di Heinz Beck

A fine servizio, al D'O di Davide Oldani il Bi

A fine servizio, al D'O di Davide Oldani il Bibendum Michelin prende possesso del pass tra sala e cucina

“Beato il popolo che non ha bisogno di eroi”, scrisse Bertold Brecht ed è facile fargli il verso affermando “beato anche il popolo che non ha bisogno di chef stellati”. Però è indubbio, purtroppo per noi italiani che non siamo riusciti a fare altrettanto, che non vi sia guida più efficace e diretta della Michelin. Non è sempre facile e immediato amarla, ma chi la minimizza e snobba è completamente fuori strada.

Prossimo appuntamento il 14 novembre in Franciacorta, per la presentazione dell’edizione numero 69 (la primissima data 1956 e

La Piazza della Chiesa di San Pietro all'Olmo, frazione di Cornaredo (Milano), sulla quale si affaccia il D'O di Davide Oldani

La Piazza della Chiesa di San Pietro all'Olmo, frazione di Cornaredo (Milano), sulla quale si affaccia il D'O di Davide Oldani

nemmeno copriva l’Italia intera). La data di questo incontro, mi è venuta in mente venerdì sera, 22 settembre, a cena al D’O di Davide Oldani a Cornaredo, località San Pietro all’Olmo, poco fuori Milano. Questo scrupolosissimo, attento e ispirato allievo di Gualtiero Marchesi, 56 anni il prossimo 1 ottobre, è in uno straordinario momento di grazia, come se la seconda stella rossa, e la prima verde, gli avessero dato una sicurezza che in precedenza non era netta e costante, fermo restando che solo i cretini non sono mai sfiorati dal dubbio.

Gualtiero Marchesi, con Davide Oldani poco più che ventenne, durante una puntata di Ristorante Italia sui canali Rai

Gualtiero Marchesi, con Davide Oldani poco più che ventenne, durante una puntata di Ristorante Italia sui canali Rai

Tre ore di assoluto piacere e intelligenza e alla fine mi sono detto “e se la Rossa a novembre gli desse la terza?”. Sarebbe meritatissima. Quattro menù, noi abbiamo scelto quello dedicato all’Armonia. Sono via via giunti in tavola Chips di panella, coriandolo e ceci fritti; Candela (proprio un lumino, ndr) di olio extra vergine, origano e waffle di pomodoro; Bao di Wagyu piemontese, arachidi, salsa carpaccio e cetriolini; Lime, Mojito nel bicchiere.

Davide Oldani e il “Condiglione”, una tradizione ligure che ricorda l'Insalata nizzarda, al D'O con fagiolini, tonno rosso in salagione, anacardi, olive taggiasche e, nella foto sotto, uno stregante pomodoro soufflé in accompagnamento

Davide Oldani e il “Condiglione”, una tradizione ligure che ricorda l'Insalata nizzarda, al D'O con fagiolini, tonno rosso in salagione, anacardi, olive taggiasche e, nella foto sotto, uno stregante pomodoro soufflé in accompagnamento

Quindi Capasanta in salagione, granita al Franciacorta, mela, caviale Oscietra e argento; “Confit Byaldi” di zucchine colorate, scorzone estivo, caprino fresco di Roccaverano, scapece all’aceto di champagne; “Condiglione”: fagiolini, tonno rosso in salagione, anacardi, olive taggiasche e pomodoro soufflé; “Dripping”: calamaretti spillo, nero di seppia e riso Carnaroli mantecato; Coda di astice alla brace, aglione in giardiniera, patate allo zafferano e acetosella oxalis; Piccione Miéral arrostito, in due servizi: Zebrina in conserva, profumo di basilico e sesamo

Davide Oldani: e l'omaggio al maestro Marchesi con il “Dripping”: calamaretti spillo, nero di seppia e riso Carnaroli mantecato

Davide Oldani: e l'omaggio al maestro Marchesi con il “Dripping”: calamaretti spillo, nero di seppia e riso Carnaroli mantecato

tostato… Foglie di vite, cosce, foie gras e polvere di limone nero; Find the real one: formaggio Ballone maremmano e cipolla bianca dolce; infine Torta di pane, fichi al cacao, gelato burro, rum e aceto di sherry.

E’ come se la cucina, Oldani in testa e in scia a lui i suoi chef Alessandro Procopio e Wladimiro Nava, Filippo Amodeo ai dessert, così come Davide Novati cura la sala e Manuele Pirovano la cantina, avessero tolto il superfluo dentro e attorno al piatto, certi giochini simpatici ma che non aiutavano al piatto a esprimersi in maniera completa. Adesso sì, è tutto

Davide Oldani e la Coda di astice alla brace, aglione in giardiniera, patate allo zafferano e acetosella oxalis

Davide Oldani e la Coda di astice alla brace, aglione in giardiniera, patate allo zafferano e acetosella oxalis

ben centrato sul gusto. Conosco Davide in pratica da sempre, dai primi anni Novanta quando accompagnava Marchesi in alcune trasmissioni Rai. Mi ha sempre impressionato la sua capacità di misurare il tempo e il denaro, gli investimenti senza mai un passo troppo lungo ma nemmeno troppo corto. Quando nel 2003 aprì il D’O versione trattoria, con un menù a pochi euro, inventò la Cucina pop, pop come popolare. Era un scelta calcolata, non un limite fisico, un dichiarare di valere come un peso leggero. Tanto che da diversi anni, trasferitosi all’altro capo della piazza

Davide Oldani e il Piccione Miéral arrostito, in due servizi: qui la Zebrina in conserva, profumo di basilico e sesamo tostato...

Davide Oldani e il Piccione Miéral arrostito, in due servizi: qui la Zebrina in conserva, profumo di basilico e sesamo tostato...

della Chiesa, di San Pietro all’Olmo, la sua non è più una cucina cittadina, quotidiana. E’ come se dai go-kart fosse passato alle varie formule che precedono la classe maggiore, fino alla formula uno.

E adesso, forte di due stelle e di una maturità lunga e duratura nel tempo, eccolo correre il campionato delle tre stelle. Lo sapremo solo il 14 novembre se sarà lui il grande festeggiato. Certo che la ristorazione italiana rischia di vedersi privata di ben due tristellati. Ora dodici in tutti:

Prove tecniche di Pandò per il Natale 2023

Prove tecniche di Pandò per il Natale 2023

Enrico Crippa, Antonino Cannavacciuolo, Enrico Bartolini, Enrico e Bobo Cerea, Massimiliano Alajmo, Norbert Niederkofler, Massimo Bottura, Nadia e Giovanni Santini, Annie Feolde e Riccardo Monco, Mauro Uliassi, Niko Romito e Heinz Beck. Però quest’ultimo ha già annunciato che il 21 novembre la Pergola di Roma chiuderà per rinnovarsi e riaprire tutta nuova il 30 aprile 2024, quindi uscirà dalla Rossa 2024.

Niederkofler invece ha cambiato quota, scendendo da San Cassiano in

Davide Oldani davanti la sede del primo D'O a San Pietro all'Olmo, frazione di Cornaredo (Milano). Il gran premio Michelin per lo chef milanese iniziò lì nel 2003

Davide Oldani davanti la sede del primo D'O a San Pietro all'Olmo, frazione di Cornaredo (Milano). Il gran premio Michelin per lo chef milanese iniziò lì nel 2003

Alta Badia a Brunico in Val Pusteria. Filosofia, prodotti, squadra non sono mutati e il luogo che ospita tutti loro ha ancora più personalità e storie da raccontare. Sarebbe logica la conferma delle tre stelle, ma non lo decidono i giornalisti e nemmeno l’opinione pubblica. Perché l’Italia vanti sempre una dozzina esatta di campioni, serve la promozione di un due stelle. E Oldani se lo meriterebbe (e Moreno Cedroni pure).


Affari di Gola di Paolo Marchi

Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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