Non è immediato se non si conosce lo spagnolo perché una parola non suggerisce l’altra, dove rincon significa angolo, quindi El rincon de Juan Carlos sta per l’Angolo di Juan Carlos, di uno dei due fratelli Padrón sull’isola di Tenerife. Eccoli, con panorama sull’Atlantico, al quinto piano dell’hotel Royal Hideaway Corales Beach alla Caleta di Adeje, doppia stella Michelin e una gran bella storia alle spalle che si rinnova di anno in anno.

I fratelli Padrón, Jonathan a sinistra e Juan Carlos a destra, con le loro mogli, Maria José e Raquel
Juan Carlos è il fratello maggiore, sua la responsabilità della linea salata, Jonathan il minore, cuoco ma soprattutto pasticciere. Sono nati e cresciuti sulla più grande isola delle Canarie. Figli di cuochi e cuoche, nipoti di nonni pescatori, arrivano da tutt’altra parte rispetto a dove si trovano adesso, in una struttura cinque stelle lusso. Non è stato facile convincerli perché stavano bene verso la zona di Los Gigantes, in un

Pomodori in salamoia con, a parte, merluzzo pil pil, El rincon de Juan Carlos
angolino molto riservato, non agevole da raggiungere anche se proprio per questo fascinoso. Aprirono
El rincon con la loro madre
Ina nel 2003, sei tavoli in tutto, accompagnati nel tempo dalle loro mogli,
Maria José e
Raquel, entrambe sommelier.
Con l’albergo del gruppo Barceló inaugurato nel 2018, i fratelloni si convinsero a curare una collaborazione convincente in quello che era il ristorante Maresia, così come ad aprire nel 2019 Poemas in un'altra

Raviolo di daikon e gamberi, chef Juan Carlos Padron
struttura del gruppo sull’isola di La Palmas. Ma le ali per volare ben più in alto sono spuntate quando tre anni fa, nel 2021, accettarono di chiudere la loro realtà per dedicarsi esclusivamente all’attuale posto, ribattezzato
El rincon de Juan Carlos da
Maresia che era, per staccare con quanto fatto fino allora lì ed evitare qualsiasi equivoco. Basti pensare che tuttora se si apre il loro sito viene ricordato questo trasloco.

Collo d'agnello nella ricetta dei fratelli Padron a Tenerife
Lì un unico menù, soluzione non gradita a tutti perché, in assenza di qualcosa in più da potere scegliere, ti obbliga a prendere o lasciare. Ma quello non è un ristorante d’hotel anche se si trova all’ultimo piano di una struttura ricettiva. E’ un gioiello che propone un percorso originale e ben preciso, con forti radici nel mare per via dei nonni più che per le tradizioni isolane, poco celebrative della cucina di pesce. E in più i fratelli
Padrón non

L'Albero dolce, chiusura del menù degustazione al Rincon de Juan Carlos
seguono affatto la filosofia e la moda del chilometro zero. Il loro è un km ottimo, nel senso che, alle eccellenze di Tenerife, aggiungono quelle della Spagna. «La nostra cucina è la nostra cucina e per farla nel migliore dei modi cerchiamo il meglio».
Chiaro e semplice, ma non tutti lo capiscono e spunta regolarmente qualcuno che chiede piatti tipici delle Canarie come se fossero un obbligo, una camicia di forza che uno chef deve infilarsi. Se poi, al momento della prenotazione, le richieste arrivano da un critico o un blogger sono ancora
più attenti per non ritrovarsi in casa uno che non ha capito.
Juan Carlos e Jonathan non si misurano con Tenerife, ma con i più importanti loro colleghi sparsi per il Paese. Ecco così quattro bocconi di benvenuto come un croccante di alga nori, un cannoncino di gamberi, una tartelletta di aragosta e una di manzo ben frollato.
Il secondo atto prevede cinque passaggi come raviolo di daikon e gamberi; ricciola stagionata e cipolla tostata; sanguinaccio. Al terzo gamberi e
funghi; ravioli di parmigiano in brodo di lenticchie fino al collo d’agnello passando per una cernia e orzo. Tre i dessert come una millefoglie di mais e la sorpresa del gattice dolce, bello fin dal menu in accompagnamento, tanti bocconcini ricapitolati in un disegno di una maestosa pianta dalle chiome folte e le radici ben sviluppate. Infine mi fa piacere ricordare l’omaggio del fratello chef al fratello pastry-chef: Involtino di sedano rapa, caramello, pinoli fritti e tartufo melanosporum. Bingo.