16-02-2024
Bruno Verjus, classe 1959, francese di Roanne, la città della dinastia Troisgros, ha studiato medicina, poi è stato un brillante giornalista gastronomico, così preparato da essere soprannominato WikiBruno, infine chef dal 2013 a Parigi, in Rue de Prague 3, così bravo da avere scalato le due classifiche che contano, Michelin, tre stelle, di cui una verde, e 50 Best, decima posizione nel 2023 e miglior piazzamento di un francese, mai troppo incensati dai Fifty. Una storia che racconterà sul palco di Identità Golose domenica 10 marzo. Più disubbidiente di così…
d’Argent, lì dal 1582, fa cucina classicissima ma con materie prime autentiche, fresche. Questo io desidero, l’attualità della spesa. Rifuggo dalle codificazioni e con orgoglio ricordo di potere contare su 140 differenti fornitori».
Ed ecco nascere la Table: «Scelsi un angolino in un quartiere parigino davvero popolare, il 12°. Nulla di importante attorno, salvo una panetteria speciale, piena di
Ma non mollò: «Scoprii che fare lo chef era anche molto faticoso fisicamente, sempre in piedi, imprevisti su imprevisti. Capii presto di avere fatto un salto nel buio, vivere questo mondo da critico è completamente diverso. Però non mi sentivo in competizione con i colleghi o le guide, e questo aiutava. Il mio desiderio era di fare felice chi mi dava fiducia accomodandosi da me».
La grinta di Bruno Verjus: Go, Bruno Go
Due le stelle per la Table di Bruno Verjus dal 2021. E nella prossima guida Michelin? Tre?
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
Un tempo, la pagina a tutta acquolina in uscita sul Giornale. Oggi è una delle deliziose rubriche firmate dal nostro Paolo Marchi: signore e signori, gli Affari di Gola. Affari seri, ad alto tasso di ghiottonerie, che ritraggono un’Italia davvero squisita, tra incursioni nelle tradizioni più care al nostro palato, alla meglio gioventù del nostro Buon Paese