05-07-2016
Lo chef Ugo Alciati mentre sforna pizza al 480 Gradi di Bra, al suo fianco il pizzaiolo "di casa" Davide Finotti (foto Fabrizio Gremo). Alciati spiega perché i grandi chef sono oggi così attirati dall'universo della pizza (dalla newsletter Identità di Pizza, clicca qui per leggerla o iscriversi e riceverla regolarmente)
Ugo, ma perché la pizza è tanto di moda, anche tra gli chef? L’Ugo in questione di cognome fa Alciati, è chef a sua volta, anzi tra i più celebri e celebrati, rampollo di cotanta famiglia ma di quelli che, come dire, non si limitano a mettere in banca l’eredità, pronto il biglietto per i Caraibi. Si è costruito la sua carriera e ne è giustamente orgoglioso. E tale orgoglio lo mette anche nella premessa alla risposta che ci dà: «Allora, dico innanzi tutto che il mio interesse per la pizza risale almeno a una ventina d’anni fa. E deriva da una cosa molto semplice: è forse la cosa che mangio di più di tutte!».
Va bene, Ugo, per te non è una moda. A maggior ragione ti chiedo: perché tutto questo interesse da parte vostra? «Per più di un motivo. Intanto, la pizza è bella perché fa da piatto unico. Poi, perché si può spaziare con la fantasia, in mille modi diversi. E’ stimolante. Per qualche centinaio d’anni è rimasta quasi immutata: solo le versione classiche. Oggi che si è superata tale logica, ci sono potenzialità enormi».
Una delle pizze di Alciati, la margherita “rivisitata” con la maionese di pomodoro e l’essenza di basilico (foto Rocco Moliterni)
Per la verità, aggiunge Alciati, non è esattamente così: «Chiaro che i miei colleghi chef badino soprattutto a quello che si mette sopra, alla pizza. Proprio perché anche il topping non ha avuto alcuna evoluzione per un sacco di tempo». Lui si pone da un punto di vista diverso: «Sono nato pasticcere, ovvio che sia attento anche e soprattutto alle lievitazioni…». Che poi, è la sostanza: «Parliamoci chiaro: chiunque è capace di comprare ottime materie prime e metterle sopra una pizza. La parte più difficile invece è sfornare un disco che sia buono e digeribile».
(foto Rocco Moliterni)
Un'altra pizza di Alciati, con carne cruda all'Albese e alici di Cetara (foto Rocco Moliterni)
Domanda finale: ami la pizza. Dove andrai a mangiarla, la prossima volta? «Mi parlano molto bene del nuovo Gusto Madre ad Alba. Ho già prenotato (e noi ne abbiamo parlato qui)».
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera