15-02-2016
Gennaro Nasti all'opera davanti al forno. Il pizzaiolo napoletano dopo anni in giro per il mondo ha messo radici a Parigi, dove sta spiegando la vera pizza partenopea ai parigini. Ma in estate pensa di aprire un suo locale anche a Polignano a Mare, in Puglia
Gennaro Nasti si è innamorato della pizza da bambino, frequentando le storiche pizzerie Da Michele e Trianon e, poco più che scugnizzo, ha intrapreso la carriera del pizzaiolo, prima a Napoli e poi all’estero. Classe 1975, ha aperto un locale a Barcellona, poi è volato negli Stati Uniti, spostandosi per 4 anni tra Portland, Seattle, Miami, New York, la California, Boston, Chicago… Un anno e mezzo fa è sbarcato a Parigi, dove ha trovato clienti curiosi e un grande rispetto verso il mestiere del pizzaiolo. A fine mese cambierà indirizzo parigino, mentre è sempre alla ricerca di un locale in città dove aprire un’insegna tutta sua. E a inizio estate ha in programma un’altra apertura, a Polignano a Mare, un ristorante-pizzeria che si chiamerà Sua Eccellenza.
Non è stato facile – spiega – perché a Parigi manca (mancava) una conoscenza della vera pizza: «Sono abituati a quelle del supermercato. Anche le pizzerie presenti in città non hanno mai lavorato seriamente. Così all’inizio abbiamo dovuto vincere un muro di diffidenza. Ma oggi i miei migliori clienti sono parigini doc: persone cui ho spiegato come stanno le cose, e tornano sempre, portando anche i loro amici». Il terreno è fertile, in Francia c’è cultura del cibo, «eravamo noi italiani a essere fermi, tocca a noi far conoscere la nostra grande tradizione».
Lavorare all’estero comporta sicuramente anche delle difficoltà: a Parigi, ad esempio, è vietato usare il forno a legna, per via delle fuliggini. Come porsi? «Non è un problema farne a meno: io dico sempre che un bravo artista sa disegnare anche a terra. Allo stesso modo, un buon pizzaiolo deve saper lavorare anche in condizioni diverse. Bisogna operare al meglio con quel che abbiamo. Non serve sempre una Ferrari per vincere la corsa».
Per Nasti non deve esserci competizione tra pizzaioli: «Invece di litigare tra di noi sul forno a legna, dovremmo imparare a collaborare con progettisti e ingegneri per concepire insieme i nuovi forni ». E poi studiare, tanto: «Come i cuochi, anche i pizzaioli devono formasi, non solo sul campo ma anche sui libri, affinché l’impasto, la lievitazione, la cottura, siano gesti consapevoli e non una successione meccanica priva di riflessione».
Tutte le notizie sul piatto italiano più copiato e mangiato nel pianeta
di
Matematica per caso, gastronoma per passione, ama girare il mondo - tra convegni di matematici e congressi di chef - per raccontare storie di cibo e dei suoi appassionati e appassionanti protagonisti
I protagonisti della galassia pizza, dai grandi maestri alle nuove giovanissime leve, le migliori insegne d’Italia e nel mondo, le novità della nostra Guida alle Pizzerie e cocktail bar d’autore, focus tecnici e approfondimenti, ma anche la forza dell’identità affidata al timbro unico di un impasto: Mondo Pizza è questo e molto altro ancora