20-09-2023
Foto di gruppo al termine della premiazione della prima edizione dei 50 Best Hotels, ieri a Londra
Vince, anzi proprio trionfa l’idea stessa tutta italiana di accoglienza, alla prima edizione dei 50 Best Hotels, la cerimonia di premiazione si è tenuta poche ore fa alla magnifica Guildhall di Londra, c’eravamo anche noi. Vince l’ipotesi di un “senso dell’ospitalità” tricolore del quale si parla tanto, che spesso ci auto-attribuiamo dandolo per scontato, ma che lo scettico potrebbe ritenere necessario di una verifica: esiste davvero o è una specie di mito senza sostanza? Ecco: esiste, eccome. La prova, appunto, a Londra: perché non è certo un caso che la classifica degli hotel migliori del mondo, all'esordio assoluto e quindi senza quasi tutte quei compromessi che inevitabilmente arriveranno, attribuisca il primo posto, ossia l’oro, a una struttura delle nostre parti, il Passalacqua di Moltrasio, sul Lago di Como, che a vedere il suo sito si racconta come fedele dell’arte italica della dedizione agli amici, all'amore e al tempo libero, ai piaceri della tavola e – bellissima questa cosa, vale un premio di per sé - al dolce far niente.
Vince l’Italia, inoltre, perché il Passalacqua – una villa privata dal 1787, immersa tra cipressi e uliveti secolari – è impresa prettamente familiare, la storica tenuta è stata restaurata e trasformata in un sontuoso rifugio di 24 suite, poco più di un anno fa, dai De Santis, già noti nel mondo dell’hôtellerie di gran livello come artefice del successo del Grand Hotel Tremezzo, a una mezz’oretta d’auto di distanza, gioiello Belle Époque che la famiglia acquistò negli anni '70. Ora il raddoppio, coronato dagli allori. Abbiamo visto la patronne Valentina De Santis sempre sul pezzo, raggiante nel rispondere alle domande dei giornalisti travel di tutto il mondo, dopo la premiazione; e il general manager Silvio Vettorello, empaticissimo, quasi travolto da questa ondata internazionale di attenzioni.
Il Passalacqua a Moltrasio, sul Lago di Como
Quelli del Passalacqua sul palco della Guildhall di Londra: il general manager Silvio Vettorello, la patronne Valentina De Santis, la pr manager Delia Facchini
Sono anche stati attribuiti alcuni premi speciali, vediamo quelli che “parlano la lingua del sì": Lavazza ha consegnato l’One To Watch Award, insomma la grande promessa per il futuro, a The Lodge at Blue Sky nello Utah, Usa; Vermouth Carlo Alberto, di Torino proprio come Lavazza, ha incoronato il The Newt nel Somerset, Gran Bretagna, con il Best Boutique Hotel Award. Di seguito la classifica generale.
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Lei, giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di AD Architectural Digest italia e Panorama. Autrice di Guide e di libri editi da WhiteStar e Marco Polo. Lui, a sua volta giornalista professionista di lungo corso, prima dedito alla politica e ora alla gastronomia, è coordinatore della redazione di Identità Golose. In pratica, sono "la bionda" e "il calvo"
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