30-10-2015
Gianni Morandi l'altro giorno sulla terrazza di Identità Expo S.Pellegrino, mentre si fa servire dal bartender Fabiano Omodeo un flûte di bollicine rosé
La moglie Anna lo sollecita: «Dai, basta, andiamo a tavola». Ma Gianni Morandi sulla terrazza d’Identità Expo S.Pellegrino, qualche giorno fa, è come ce lo raffigureremmo: adrenalinico, cortese, social. Molto social: selfie su selfie, si forma la coda. Lui non dice di no a nessuno, strappa di mano il cellulare a chi di turno, «no guarda, scattiamone un’altra, devi mettere più a fuoco»; «no è venuta male. Rifacciamo». Anche lo staff d’Identità non resiste: Daria Abbondi, Sara Salmaso, il bartender Fabiano Omodeo... E’ amato, Morandi. Ma ama il cibo? Glielo chiediamo.
«Vengo da una regione, l’Emilia, che è un po’ il cuore della migliore tradizione gastronomica italiana. Come potrei non esserne entusiasta? Poi sto conoscendo e ho conosciuto nel tempo tante altre identità culinarie: quella siciliana, la toscana, l’umbra. E la marchigiana. Certo, per me la città del cibo rimane Bologna».
Cosa ti piace mangiare? «A me piace soprattutto il rito della condivisione. Incontri, riunioni, ma anche i più bei momenti della vita privata sono spesso attorno a una tavola. Basta una pasta al ragù e una bottiglia di vino: che altro pretendere?».
Morandi con Daria Abbondi e Sara Salmaso, staff di Identità Expo
Frequenti anche ristoranti di alta cucina? «Può capitare, anche se mi diverte di più scoprire qualcosa di meno noto. Certo, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio torno sempre molto volentieri. Che buono! Però mi concedo solo saltuariamente queste mangiate: diciamo una o due volte a settimana. Non voglio esagerare, e poi la mia regola è: un giorno di “svago”, anche a tavola, e quello dopo di digiuno».
Expo finisce. Come ti è sembrato? «Una perfetta unione di maestosità e bellezza. Mi piace la fusione, la logica da villaggio globale, anche riguardo al cibo. Credo che solo mischiando le culture, conoscendosi l’un l’altro, ci si possa arricchire».
Attività, idee e protagonisti dello spazio di Identità Golose all'Esposizione Universale 2015
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera