20-10-2015
Gennaro Esposito della Torre del Saracino di Vico Equense (Napoli, 2 stelle Michelin), autore di 5 pranzi e 5 cene da mercoledì 21 a domenica 25 ottobre a Identità Expo S. Pellegrino. Il menu ha un costo di 75 euro vini inclusi: per prenotazioni expo@magentabureau.it e +39.02.62012701
E' Gennaro Esposito il protagonista della settimana di “Italian & International Best Chefs”, 5 pranzi e 5 cene da mercoledì 21 a domenica 25 ottobre. Classe 1970, la cucina di mammà è la sua prima scuola (e Mammà si chiama anche il ristorante di cucina tradizionale aperto nel 2014 a Capri e subito illuminato da una stella), poi la scuola alberghiera sempre in paese, parliamo di Vico Equense; tre anni dopo il diploma, dunque nel 1991, l’apertura di una prima insegna nel borgo marinaro di Seiano, a fianco della torre di avvistamento di Caporivo.
Ma sotto arde qualcosa. Pare accorgersene per primo Vissani, che incrocia Esposito al Vinitaly e lo invita in stage da lui. E’ l’inizio di una scalata che vedrà tappe importanti a Montecarlo e a Parigi, con Cerutti e Ducasse: qui dove il campano apprenderà la sacralità del prodotto e il rigore tecnico. Trasferiti poi alla Torre del Saracino di Vico Equense (Napoli), 2 stelle Michelin e faro per tanti colleghi.
Giuseppe Di Martino, sous chef della Torre del Saracino, da 6 anni al fianco di Gennaro Esposito
Si parte con le Tagliatelle di seppie con misticanza e verdure di stagione: «In questo momento le nostre acque pullulano di seppie. Le cuociamo a bassa temperatura e poi le tagliamo sottili a julienne. Dalla testa, frollata con l’aggiunta di odori, olio e sale, ricaviamo sfoglie sottili e le cuociamo in forno a vapore. Sembra quasi una sfoglia di pasta fresca, tagliatelle ma di seppia».
Occorre aggiunge qualcosa sulla Pasta e fagioli di Controne con cozze? Piatto più povero e buono partenopeo non esiste. «La cuciniamo alla classica», specifica Di Martino. Non è un piatto in carta alla Torre, quindi occorre approfittarne. Anche perché questi fagioli sono un vanto della Campania Felix: «Crescono tra Salerno e l’Irpina. Sono bianchi, tondi e la cottura li mantiene intatti. Sono davvero molto buoni».
Babà napoletano, servito con crema pasticciera e fragoline di bosco
Il sipario non potrà che calare col classico Babà napoletano, servito con crema pasticciera e fragoline di bosco: «Posso dire senza timori di essere smentito che, dopo tanti anni, il nostro babà è perfetto. È una ricetta ormai consolidata, frutto di una doppia lievitazione. La crema pasticciera è profumata agli agrumi. E aroma splendidi hanno anche le fragoline di bosco, che arrivano dal Salernitano». C'è già la coda sul decumano.
Attività, idee e protagonisti dello spazio di Identità Golose all'Esposizione Universale 2015
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt