14-01-2007

Pizzarium olè

Roma Ci sono piatti che a farli cattivi uno pensa che bisogna proprio impegnarsi. Invece con la pizza è facilissimo sfornare un disco plasticoso con sopra di tutto e quasi sempre tutto mediocre che da caldo uno mangia senza troppi problemi (a meno non si tratti di una triste pizza in solitudine con birretta mezza calda), ma che poi non digerisci e ti cresce per ore nello stomaco. Problemi di farine, lieviti, cotture, materie prime, tutto scelto al risparmio e con massima resa. Il problema è che di posti buoni, al di là del confronto tra classica pizza napoletana con la cornice alta, quella gonfia al trancio e quella sottile “alla milanese”, ve ne sono ben pochi perché pochi si applicano. Uno dei pochi compirà trent’anni a marzo, fisico da toro e occhi azzurri che ti penetrano, con una pizzeria con pizze da asporto a Roma, il Pizzarium. Avete in mente 32 metri quadrati tutto ma proprio tutto compreso? Ecco, sono lì alla fermata Cipro della metropolitana, e in attesa che un certo sogno diventi realtà, il mondo di Gabriele Bonci è tutto in questo buco che splende come uno scrigno magico. No tavoli e tavoli, sedie e sgabelli, si ordina e si esce. Il segreto è tutto nelle materie prime, a iniziare dalle farine e dai lieviti naturali, due delle passioni che hanno spinto un cuoco a lasciare qualche anno fa il mondo della ristorazione per quello che molti suo colleghi considerano un passo indietro perché ormai la pizza è “roba” da immigrati o grandi catene, l’alta cucina la evita. Precisato che le altre due “malattie” sono lo champagne (“per via dei lieviti”) e il maiale (da cui ha preso la forza) e che le birre da Pizzarium sono ottime, la pizza bianca costa 72 centesimi, quella con patate 95, la Margherita un euro e 5. In tutte strega il profumo di pane, la morbida resistenza ai denti, la rotondità dei profumi, gli “occhi” che scaturiscono in lievitazione, la leggerezza d’insieme. Hai presto la sensazione di gustare idee, aromi, carezze, come quando ti metti in bocca la neve fresca che certo nemmeno raggiunge lo stomaco. Tra le ultime creazioni, abbinamenti come Foie gras e miele di fichi con croccante al sale di Cipro (4 euro l’etto); Sfoglie di zucca marinate al limone con baccalà mantecato e capperi di tiglio (due); l’Imbottita di polpo e patate (1,80); Crostino di anguilla, broccolo romano e 7 pepi (a 2 euro) fino a quella farcita di maialino di cinta senese e la Four Cheese ai quattro formaggi inglesi, entrambe a 2 euro .

PIZZARIUM
via della Meloria 43 metropolitana fermata Cipro ROMA
Telefono: 06.39745416 Apertura: dalle 10 alle 22, chiuso la domenica
Prezzi: 72/105 centesimi i tranci classici l'etto, fino a 4 euro l'etto le pizze creative

Cibi Divini

I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it

Paolo Marchi

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Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

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