15-04-2024

La famiglia, l'identità, il nuovo gruppo: parla Marilisa Allegrini, che si fa brand

Lady Amarone lancia ulteriori sfide, mette sotto lo stesso cappello Villa della Torre, San Polo e Poggio al Tesoro, con l'obiettivo di raddoppiare il fatturato in pochi anni, la qualità come stella polare. Ci racconta: «La nostra forza? La visione comune»

Il nuovo gruppo denominato Marilisa Allegrini, che

Il nuovo gruppo denominato Marilisa Allegrini, che comprente Villa della Torre in Veneto, Poggio al Tesoro e San Polo in Toscana

Si spalanca a Identità Golose Milano la valigia di Marilisa Allegrini: dentro si scorge subito l’orgoglio di appartenenza a una famiglia, un territorio, un Paese. Ma si fanno strada anche tanti sogni. Dal primo catturato in una foto sotto la pergola accanto a papà, fino a quelli che continuano a fiorire e realizzarsi: l’ultimo in ordine di tempo, il nuovo gruppo col nuovo logo che trasmette i valori e i legami familiari. Al centro però (a grande richiesta proprio delle figlie Caterina e Carlotta con papà Giancarlo Mastella), c'è sempre colei che ha permesso tutto ciò con la sua tenacia e la sua dedizione: ecco perché il gruppo si deve chiamare e si chiama Marilisa Allegrini, appunto.

Il lancio ufficiale si arricchisce di riflessioni ed emozioni con Cinzia Benzi, profonda conoscitrice di questa realtà, che guida la presentazione partendo dalla ricchezza della storia verso il futuro. Quarant’anni alle spalle, che percorso intenso e affascinante! «Bisogna guardare alle cose belle da portare avanti e agli errori per cercare di evitarli – spiega Marilisa - Mi rivedo sotto la pergola con papà Giovanni, timida di fronte a una grande personalità. Ed è sempre lui la persona alla quale tuttora mi ispiro quando compio le scelte. Il coraggio di affrontare la vita e le sue sfide, me l’ha dato lui».

Marilisa Allegrini, al centro col marito Giancarlo Mastella, tra le figlie Carlotta (sinistra) e Caterina (destra)

Marilisa Allegrini, al centro col marito Giancarlo Mastella, tra le figlie Carlotta (sinistra) e Caterina (destra)

Nel 1983 il padre viene a mancare e la giovane donna diventa amministratore delegato del gruppo. La valigia spunta prestissimo e Marilisa Allegrini ricorda quel primo viaggio negli Stati Uniti, decisivo: «Un'esperienza che mi ha insegnato e dato tantissimo, ho costruito rapporti non solo commerciali, bensì umani».

Il viaggio, appunto. Lei è partita da Fumane, quindi ha raggiunto anche Bolgheri e Montalcino... E non si è fermata più, per far conoscere la Valpolicella in tutto il pianeta, meritandosi anche l’appellativo di Lady Amarone. L’amore per il territorio è diventato quello per un Paese straordinario come l’Italia e è appunto approdato pure in Toscana, altra casa d’eccellenza. Adesso sembra facile, naturale quanto la luce che compare negli occhi di questa straordinaria donna, la prima italiana sulla copertina di Wine Spectator, che nel 2020 ha ricevuto dalle mani del presidente Sergio Mattarella il titolo di Cavaliere del Lavoro. Ma c’è voluta tutta la passione instancabile, oltre al coraggio, per portare avanti le acquisizioni - a Villa Della Torre, si sono aggiunti Poggio al Tesoro e San Polo – e a condurre il fatturato da 100mila euro ai 30 milioni dello scorso anno. Se in Valpolicella c’erano le radici a guidare e alimentare quel fuoco, con Bolgheri è stato amore a prima vista. Marilisa ci andò con il fratello Walter, prematuramente scomparso nel 2023. Era una sfida, passare dalle varietà autoctone della sua terra d’origine «a quelle internazionali, che molto bene si adattavano alla realtà bolgherese, regalando ai vini uno stile preciso». È stata una scommessa vinta, come molte altre, «perché abbiamo lavorato tantissimo e ho potuto contare su collaboratori molto bravi». È ricorrente in lei questa gratitudine: tiene a nominare ogni persona, ogni membro di questa grande squadra che la accosta nel moto perpetuo di cui è protagonista. Con San Polo, la tenuta a Montalcino acquisita nel 2007, è stato «un innamoramento più lento», come a soppesarne ogni lato affascinante: il panorama incredibile, il microclima che definisce perfetto, un potenziale immenso.

La tenuta di Villa Della Torre e, sotto, i suoi vini

La tenuta di Villa Della Torre e, sotto, i suoi vini

Di sogno in sogno, quello di bambina diventa realtà nel 2008, con l’acquisizione di Villa Della Torre, “il palazzo”, un tesoro dal valore artistico incredibile, circondata da un vigneto di 20 ettari. Con il vino si vanno a promuovere anche storia, arte e cultura. La vocazione all’ospitalità diventa una conseguenza spontanea, sempre con la filosofia improntata alla qualità a 360 gradi. «È una gioia e un’emozione, questa villa – dice il marito Giancarlo Mastella - Costruita nel Rinascimento, tra Verona e il Lago di Garda, grazie a due maestri come Giulio Romano, allievo del Raffaello, e Michele Sanmicheli». Ora è il cuore pulsante dell’azienda agricola, “certificata” anche dai versi di una poetessa, Veronica Franco. La villa unisce corpo e anima e il concetto del benessere fisico e psicologico è fondamentale, emerge anche nei discorsi di Carlotta, che è medico.

Ma c’è un filo rosso che unisce questo luogo alla Toscana, lo ricorda anche la copertina di Wine Spectator su Marilisa: «Sono stata ambasciatore non solo dell’azienda, ma del vino italiano. Credo molto che ci debbano costruire sinergie e che occorra avere il coraggio e l’orgoglio dell’appartenenza. Io sono orgogliosa di appartenere alla Valpolicella, all’Italia, alle cose belle, buone, grandi».

La tenuta di Poggio al Tesoro e, sotto, i suoi vini

La tenuta di Poggio al Tesoro e, sotto, i suoi vini

Oggi parlano le cifre, i 105 ettari o le 850mila bottiglie, eppure ancor più quelle preventivate per i prossimi anni: perché dimostrano la voglia di innovare sempre e di scrivere i successivi capitoli di questa storia. Sempre insieme, una parola chiave. La previsione per il 2028? «Mi sono messa come obiettivo di arrivare a 20 milioni di fatturato (ora siamo a 10, ndr) – risponde - perché entrano in produzione nuovi vigneti e il posizionamento di questi vini è molto alto. Penso a Villa Della Torre... Aumenta la quantità, ma soprattutto il prestigio dei vini». Carlotta si rivolge alla madre: «Le siamo tanto grate di aver investito in luoghi unici al mondo. Come famiglia siamo legati affettivamente, ma abbiamo poi anche una visione comune sugli sviluppi imprenditoriali. Sono obiettivi e valori che uniscono vino, arte e benessere della persona: ci faranno guardare tanto oltre».

La tenuta di San Polo e, sotto, i suoi vini

La tenuta di San Polo e, sotto, i suoi vini

Questo “oltre” passa dal gruppo rinnovato, sempre frutto di una grande squadra come ribadisce la leader. Marilisa ne è ceo e presidente, ma ha voluto marito e figlie tutti vicepresidenti, a riconoscere con forza il loro ruolo. È quel parlare al plurale, che evidenzia Cinzia Benzi, la chiave di un successo che nasce dalla determinazione e si nutre di una visione condivisa. Dice Caterina: «Mamma lavora dietro le quinte con grandissima determinazione, lo vedrete anche a Vinitaly». La vetrina internazionale in corso a Verona (padiglione 9, C10) servirà a focalizzare sulla famiglia, sulla produzione che trae supporto dal cuore e da una visione. Marilisa Allegrini, grida la scritta d’oro su sfondo blu: Il logo è ideato da Nsg Design. La squadra operativa è composta da Vittorina Caceffo e Marrico Toni per il coordinamento generale, Saverio De Luca come direttore commerciale estero e Michele Susini è il direttore commerciale Italia. C’è poi Robin Shay, export manager per il mercato americano, ma anche tre enologi quali Tobia Cenzato per Villa Della Torre, Riccardo Fratton per San Polo e Christian Coco per Poggio Al Tesoro. Se la parte italiana è in carico a Pellegrini Distribuzione, per l’estero si è stretta un’alleanza con Edoardo Freddi International. 

Guardiamo di nuovo l’elegante logo e risuona come un abbraccio. Come dice Caterina: «Noi creiamo un nuovo gruppo, ma non dimentichiamo la nostra storia. Siamo felicissimi perché iniziamo un ulteriore capitolo di un libro già scritto. Ogni brand rimarrà tale, ma sarà parte del gruppo».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Marilena Lualdi

responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky

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