05-08-2023
Red Montalcino si è svolta a luglio alla Fortezza
Montalcino non è solo Brunello. Ma la valorizzazione di un territorio così ricco e sfaccettato passa anche dal Rosso di Montalcino, sempre che questo non venga considerato dai consumatori, ma prima ancora dagli stessi produttori, un “fratello povero” del Brunello, senza una propria personalità e identità.
Su questo aspetto il Consorzio del Brunello di Montalcino ha le idee molto chiare, tanto da aver organizzato a luglio la manifestazione Red Montalcino, che aveva proprio come focus il Rosso.
Il presidente del Consorzio vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci
In sostanza sono arrivate oltre 500 persone, che era comunque il tetto massimo consentito per «garantire un evento elevato da un punto di vista qualitativo», insiste Bindocci.
La fortezza di Montalcino
In tal senso, infatti, c’è stato un cambio di passo: «Le aziende anche blasonate, importanti, che non puntavano sul Rosso ma sul Brunello, si sono dovute ricredere, perché il mercato ci chiede il Rosso di Montalcino». D’altronde il dato è chiaro: nel 2022 c’è stato un aumento delle vendite del 19% di Rosso.
Hanno partecipato 70 produttori
Ma allora, cosa manca perché anche il Rosso possa fare un balzo in avanti? «Manca poco. Posso dire che il cambio generazionale nelle cantine ha fatto la differenza. I figli, i nipoti dei fondatori, sono ragazzi che hanno studiato, e questi ragazzi girano il mondo, si confrontano, assaggiano. Questo fa la differenza. Il cambio generazionale è stato migliorativo, con la tecnologia, l’attenzione alla vigna, i diradamenti, il biologico (oltre 50% dei nostri vigneti è biologico)».
Il presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci con il direttore Andrea Machetti durante la manifestazione
«Abbiamo capito quando tirare il freno a mano e fermare la macchina – conclude Bindocci - Noi lo abbiamo fatto. Abbiamo preservato il bosco, che è un polmone importantissimo, e tutelato tutta la biodiversità. E di conseguenza anche i vigneti». Il risultato poi si vede. E si beve.
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di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
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