Dove eravamo rimasti? Era il 2019 quando si è svolta l’ultima edizione del Vinitaly “a pieno regime” (c’era poi stata la special edition, più limitata, l’autunno scorso). Oggi la più importante fiera del vino d’Italia, storico punto di riferimento annuale, riparte da Verona e con essa arrivano anche le altre manifestazioni che, storicamente, si allacciano allo stesso periodo dell’evento veronese, per una sorta di full immersion enologica di alcuni giorni.
Ma sarà davvero tutto come prima?

Nel 2021 la special edition del Vinitaly
Il
Vinitaly a Verona dal 10 al 13 aprile è arrivato alla sua edizione numero 54. È stata annunciata la presenza di 4.400 aziende da 19 nazioni. Così la presenta il presidente di
Veronafiere,
Maurizio Danese: «Dopo due anni di assenza,
Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di
Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni». Infatti, ha proseguito
Danese: «Potenziamento del business in fiera, selezione degli operatori e incremento della quota estera sono le direttrici di lavoro che impegneranno ulteriormente la fiera di Verona anche nel medio termine, ovviamente al netto di contesti emergenziali».

Si torna tra i padiglioni della fiera di Verona
Sulla carta, è una ripartenza che si lancia sempre più prepotentemente verso i mercati esteri. C’è da dire, però, che qualcosa di diverso si potrebbe vedere. La pandemia ha infatti costretto le aziende a ripensare al proprio marketing, esigenza dettata dai vari lockdown, dalle chiusure delle frontiere e dalle numerose limitazioni di spostamenti. Qualche azienda, in questa revisione di strategie, ha quindi ridimensionato o addirittura tolto dalle proprie priorità la presenza al
Vinitaly.
Resta, infine, la paura per la pandemia. La sicurezza, prima di tutto: un esempio arriva da Enrico Serafino, che presenterà uno stand vuoto, con un semplice saluto: «Arrivederci al 2023».

Summa a Magrè, nella tenuta della famiglia Lageder
Vinitaly e le sue “sorelle”, ovvero le altre manifestazioni del vino che si svolgono nello stesso periodo nell’area tra il Veneto e l’Alto Adige. Partiamo proprio da Nord, da Magrè, con
Summa, dove famiglia
Lageder da più di vent’anni apre le porte della sua tenuta
Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang per ospitare varie cantine nazionali ed estere che hanno fatto della sostenibilità la loro scelta produttiva.
«L’obiettivo con cui organizziamo Summa - spiega Alois Lageder - è di ritrovarci una volta all’anno insieme ai migliori vignaioli di tutto il mondo nella cornice inimitabile di Casòn Hirschprunn». Saranno circa un centinaio i produttori presenti.

Riparte anche VinNatur a Gambellara
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VinNatur Tasting, dal 9 all’11 aprile, nell’area Margraf a Gambellara, con la presenza di 180 viticoltori naturali.
Molte le novità di questa edizione. Tra queste la collaborazione tra VinNatur e Vi.Te. Vignaioli e Territori, associazione di vignaioli naturali con i quali sono stati condivisi alcuni obiettivi comuni. Si tratta di un percorso iniziato qualche tempo fa, e che viene ufficializzato con la partecipazione di una piccola delegazione Vi.Te. all’interno del VinNatur Tasting, ricambiata da una rappresentanza di VinNatur all’interno dello spazio Vi.Te. al Vinitaly.

ViniVeri a Cerea: si riparte
Chiudiamo con
ViniVeri, da venerdì 8 a domenica 10 aprile 2022 l’Area Exp di Cerea, a pochi chilometri da Verona.
«Ora ripartiamo – spiega il presidente del Consorzio Viniveri Paolo Vodopivec – Lo facciamo nel massimo rispetto della sicurezza dei vignaioli, degli addetti al settore e dei tanti appassionati. E continuando a portare avanti il nostro concetto di sostenibilità ambientale, economica ed etica, sia in vigna che in cantina, che ci lega da quasi vent’anni e ora più attuale che mai. Un’esigenza che è divenuta prioritaria da parte di consumatori e winelovers, una strada adottata e percorsa da un numero crescente di aziende produttrici». Ci saranno circa 100 produttori, non solo dall’Italia, con degustazioni e cene.
Tutto come prima. O no? Lo scopriremo tra pochi giorni.