Jacopo Mercuro
Tortello di mela cotogna al vapore, battuta di cervo, caviale di moredi Anthony Genovese
Primo piano Ci ha lasciato Roberto Perrone, prima di tutto un amico
Pasquale Forte, illuminato patron di Podere Forte, cantina vitivinicola in Toscana che comprende anche l'Osteria Perillà. Pasquale ha finanziato i restuari della cinquecentesca cappella di Vitaleta, sempre in Val d'Orcia. Le foto sono di Gabriele Forti
Innamorarsi della Toscana è facile. Anzi facilissimo. Basta perdersi tra le dolci colline, i campi, i filari dei vigneti e i casali che rinascono. A far scoccare la scintilla concorrono i borghi medievali in cui il tempo sembra essersi fermato. Il fascino colpisce tutti e lo straniamento diventa ben presto desiderio di non allontanarsi più da una terra che cattura l’anima.
Anche Pasquale Forte, ingegnere e imprenditore di origini calabresi e dall’anima contadina, non ha resistito al fascino di questa terra e si è fermato in Val d’Orcia, i cui paesaggi sono dal 2004 patrimonio dell’Unesco. Qui, tra il monte Amiata e l’Umbria, tra cipressi e campi di grani, ha fatto tornare a nuova vita il Podere Petrucci, ribattezzandolo Podere Forte e conducendolo con una filosofia precisa innervata dall’idea che lo guida in ogni azione: «La terra ci è stata data in prestito, il nostro compito è restituirla migliore alle generazioni future».
Per restituire la terra della Val d’Orcia migliore di come l’ha trovata, Pasquale Forte ha scelto di praticare l’agricoltura biologica e biodinamica, di scommettere (a ragion veduta) sulla biodiversità affiancando a campi di grano, oliveti, vigne, alveari e l’allevamento di suini di Cinta senese, di vacche di razza chianina, pecore Suffolk e animali da cortile.
Podere Forte
La vigna anfiteatro di Podere Forte
La cantina di Podere Forte
Filari e ulivi
Tra la produzione del Petrucci Orcia Doc, del Petrucci Anfiteatro Orcia Doc, del Petrucci Melo Orcia Doc, degli spumanti Ada (primo vino spumante blanc de noirs realizzato interamente con le uve sangiovese, con metodo classico) e Asya (realizzato con uve pinot nero con metodo classico rosé), l’ingegnere Forte ha legato al nome del Podere anche quello dell’Osteria Perillà, piccola perla di Castiglione d’Orcia dove lo chef Marcello Corrado trasforma i frutti della terra toscana (e non solo) in piatti dalla complessità semplice.
Marcello Corrado all'Osteria Perillà
La cinquecentesca cappella di Vitaleta nel giorno dei festeggiamenti per i restauri ultimati
Gli interni restaurati della cappella
Il ristoro alla cappella di Vitaleta
L'articolo è a cura di Identità Golose, la testata che organizza il congresso internazionale di alta cucina, edita il sito www.identitagolose.it e la Guida Identità Golose online, oltre a firmare numerosi altri eventi in Italia e all'estero
Lo chef Edoardo Tilli e la moglie Claudia Karafilaj
Antonello Sardi, primo da sinistra, con la proprietaria della Tenuta Le Tre Virtù, Valentina Sabatini, e i ragazzi della brigata, ossia Lorenzo Lastrucci, classe 1994 di Barberino di Mugello; e Nico Franchi (sous chef, ma si occupa anche dei dolci), classe 1991 di Arezzo. A destra c'è Gianmarco Grossi da Borgo San Lorenzo, classe 1994, che si occupa della sala, pieno di energia
Enrico Bartolini, Bruno Cossio e il Risotto alle rape rosse R evoluzione che rilegge il cult di Bartolini datato ormai 2005 ma sempre buonissimo e attuale - Foto: Annalisa Cavaleri
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo