Un nuovo rosato, un concerto al tramonto nelle saline di Marsala, un teatro al quale dare un nome. La Pellegrino, storica cantina siciliana fondata nel 1880 a Marsala, nella parte occidentale dell’isola, ha festeggiato qualche giorno fa, il 30 luglio, 140 anni di vita. Musica e vini per sottolineare gli anni di lavoro e impegno nella produzione di bianchi e rossi, vini di Pantelleria e marsala. E proprio da quest’ultimo vino tutto ebbe inizio tanti anni fa, ad opera di Paolo Pellegrino, notaio con la passione per la viticoltura e una missione, riscattare il marsala affrancandolo dalle sue alterne fortune.
Oggi a guidare l’azienda sono ancora i diretti discendenti dei fondatori, giunti alla sesta generazione alimentando uno stretto legame tra famiglia, storia e territorio e puntando alla valorizzazione del terroir e dei suoi vitigni autoctoni, con investimenti in cantina e nell’acquisto di vigneti (frappato e grillo, gli ultimi in ordine di tempo) per la salvaguardia delle varietà più antiche.
Per questo compleanno importante, la
Pellegrino si è regalata un nuovo rosato,
Albarìa. Il nome è un tributo alle vicine saline della riserva naturale dello Stagnone che si trova lungo la strada che collega Trapani e Marsala, ispirato com’è ai giochi di luce e ai colori tipici dell’alba e del tramonto sugli specchi d’acqua. Nato da uve frappato in purezza, profuma di petali di rosa e pompelmo, con note di anguria e melagrana. Dal colore rosa dai tratti aranciati, in bocca è sapido, minerale, fresco, con note agrumate. «Le uve di
Albarìa vengono raccolte a mano nella terza settimana di settembre e il vino affina poi in acciaio per 4 mesi prima di essere imbottigliato – spiega
Benedetto Renda, presidente di
Cantine Pellegrino - In questo modo si preservano i sentori che lo caratterizzano. È perfetto per un aperitivo in riva al mare, o per accompagnare crudi di pesce, risotti delicati a base di verdure e crostacei o pizza tradizionale a base bianca».
Non solo vino, però, per questo anniversario ultracentenario; ma anche musica al tramonto con il concerto della giovane e brillante pianista internazionale
Sinforosa Petralia, che si è esibita su una piattaforma sospesa nelle acque dello Stagnone, con tre sonate di
Domenico Scarlatti, due di
Beethoven – di cui quest’anno ricorre il 250° anniversario dalla nascita – e le
Cinque Danze di
Hindemith.
Un concerto che è il primo di una rassegna di undici appuntamenti prodotti da Mac - movimento artistico culturale – che si svolgeranno presso il Teatro a Mare Albarìa Pellegrino che l’azienda ha scelto di chiamare proprio come il nuovo rosato.
L’omaggio alle saline, l’intitolazione del teatro, rientrano nelle attività di tutela dell’identità culturale del territorio d’appartenenza, nelle quali la famiglia
Pellegrino è impegnata e che è documentata anche dalla salvaguardia e custodia di preziose collezioni di attrezzi agricoli e di carretti siciliani ottocenteschi esposti tra le botti della cantina storica; dall’
archivio Ingham Whitaker, con centodieci volumi che testimoniano la nascita del marsala, documentata da contratti commerciali; dai resti dell’antica civiltà punica che circondano le cantine storiche; da calco di una nave punica da guerra, donato da un’archeologa inglese alla famiglia
Pellegrino per averne finanziato il recupero.