03-02-2020
Valeria Costanzo con una bottiglia di Prefillossera 2016
L’Etna si erge su Contrada Santo Spirito come un gigante che veglia sulle vigne. Il cratere fumante sembra essere a pochi passi e puntina di grigio il cielo, i colori vividi della natura sono esaltati dalla terra nera e luccicante. Tra Randazzo e Linguaglossa e a circa 700 metri di altitudine, Passopisciaro è per il vino etneo un luogo di particolare suggestione.
Segnato da numerose sciare – da cui il nome “passu pi sciare”, ossia “passo attraverso le sciare” – il versante nord del Parco Nazionale dell’Etna rappresenta un terroir unico dal fascino indiscutibile.
Qui Mimmo e Valeria Costanzo nel 2011 hanno intrapreso il loro progetto di recupero del patrimonio viticolo territoriale, ripristinando le vigne terrazzate di struggente bellezza e un antico palmento da adibire a cantina. I 13 ettari di vigna piantati a Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto hanno un’età variabile da pochi anni al secolo abbondante.
La vinificazione si svolge “a caduta”, dal livello più alto, che accoglie le uve appena raccolte, pigiate e subito poste nei tini di fermentazione, a quello inferiore dove si trovano le vasche di acciaio, fino a scendere nella bottaia. Qui, accanto a tonneaux e grandi botti in legno di rovere francese, si trovano quattro botti ad uovo da 2000 litri.
Di particolare interesse il progetto del Prefillossera, vino ottenuto da viti a piede franco di Nerello Mascalese che hanno oltrepassato il secolo d’età, resistendo alla terribile invasione della fillossera tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, grazie ai suoli vulcanici, particolarmente inospitali per il temibile parassita.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
di
Napoletana, classe 1984, una laurea in legge e una grande passione per il vino, ereditata da una nonna di Monforte d’Alba. Oggi racconta storie di buone tavole e buon vino per varie testate specializzate, partecipa a commissioni di assaggio internazionali ed è cordinatrice della guida Slow Wine per Campania e Basilicata.
L'ingresso della cantina sull'Etna di Donnafugata
Gli Etna Days sono stati un'importante occasione di confronto
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.