Il decimo titolo della fortunata collana “Mestieri d’Arte” (Edito da Fondazione Cologni – Marsilio), sostenuta dalla Fondazione Cologni, è dedicato al vino. Gli autori Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini sono in primis due amici, oltre che autorevoli professionisti del vino; hanno scritto e descritto l’universo enoico attraverso la storia, la tecnica e la poesia che ruota intorno a questa nobile creazione liquida chiamata vino.
Ne è scaturito un libro "trasversale" che abbraccia le curiosità di un lettore attento agli affascinanti racconti di territori, miti di questo mondo narrati evidenziandone le intuizioni geniali. Tutte le regioni vitivinicole più blasonate sono citate attraverso luoghi meno noti e con storie davvero coinvolgenti: nomi leggendari, protagonisti assoluti, dalle Langhe alla Borgogna, dalla Loira alla Toscana, dalla California senza scordare Champagne e gli artigiani del Barolo o del Pinot Nero. Interessante anche l’esplorazione che ha dato vita al capitolo dedicato al Sudafrica, terra tra le più antiche al mondo.

La presentazione de Il vignaiolo universale, a Villa Necchi Campiglio, a Milano. Da sinistra Andrea Sinigaglia di Alma, l'artista Paolo Rui autore delle illustrazioni, gli autori Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini (foto Peter Elovich, Fondazione Cologni)
Il volume, definito “antropofisico”, è illustrato dall’artista
Paolo Rui, dichiaratamente astemio, rapito dalla bellezza del mondo enoico e dei protagonisti del libro. In tutto sono 33 storie che abbracciano l’Italia, l’Europa e il resto del mondo ponendo l’accento, proprio come dichiara Gorgoni «sul vignaiolo universale contemporaneo. Oggi viviamo un momento storico assai interessante, in cui il consumatore medio italiano è più preparato. C’è un grande recupero del fattore umano; i vignaioli raccontano il proprio vino per mezzo delle storie, significative, che ne segnano genesi e sviluppi».

La selezione dei racconti non è stata facile e gli autori, all’unisono, affermano che pur avendo messo al centro del libro l’uomo - come artefice del vino e nel suo rapporto col terroir - hanno dovuto necessariamente omettere alcuni racconti che magari oggi tornerebbero utili nel pennellare il loro affresco; tuttavia l’evoluzione del vignaiolo universale è anche questo. Pagina dopo pagina il libro svela al lettore narrazioni di vino esplorando sempre il denominatore culturale. Passioni e difficoltà, intelligenza allineata all’ambizione di successo e generatrice di felicità, acrobazie funamboliche tra le belle anime “vinose” che permettono una lettura a un vasto pubblico e non solo agli appassionati del settore.

Paolo Rui, Lavoro nella vigna
Interessante la visione espressa nella parte introduttiva da
Leila Salimbeni: «Qualcosa si gusta solo quando si comprende, proprio come l’educazione del vignaiolo porta all’evoluzione con un valore che si riscontra specie attraverso l’umiltà. Sembra paradossale, ma la semplicità di trasformare l’uva in nettare prezioso attraverso un calice di vino è davvero un grande punto di riflessione».
E
Franco Cologni, presidente della
Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte: «Condividere storie, esperienze, metodologie e anche qualche segreto, senza per questo rovinare la sorpresa di chi vuole ritrovare in ogni sorso di vino un racconto personale e autobiografico: ecco un percorso di lettura di questo libro». Non ci resta che augurarvi sorsi di cultura attraverso le pagine di questa bella pubblicazione.