22-11-2017
In questo "bridisi d'epoca", Angelo Ingrao, Paolo Sammarco primo maitre, Nino Ferro secondo maitre
Nel 1973 conquistò la prima “stella di buona tavola” della Guida d’Italia Michelin e nel 1974 ne arrivò una seconda: il ristorante Charleston di Palermo, in quel momento, fu l’unico bistellato italiano a sud di Firenze. Questo e tanti altri pezzi di storia sono stati raccontati dalla giornalista Laura Grimaldi nel libro presentato lunedì scorso “Charleston, 50 anni di cucina d’autore a Palermo”, edito da Cronache di Gusto, con prefazione di Paolo Marchi, direttore e creatore di Identità Golose, introduzione di Sergio Colantuoni del Corriere della Sera e fotografie di Pucci Scafidi. «Questo libro è stato pensato per dare un riconoscimento a tutti coloro i quali hanno reso famoso il Charleston in Italia e nel mondo – racconta Mariella Glorioso, ideatrice del progetto e titolare del ristorante con le figlie Fiamma e Alice Anello – Cinquant’anni sono un traguardo importante, sono pochi i ristoranti che possono vantare tale longevità. Noi ce l’abbiamo fatta grazie all’impegno di tutti quelli che hanno lavorato in passato e che hanno dedicato buona parte della loro vita al Charleston. E continuiamo a portare avanti questo lavoro con gli attuali nostri collaboratori, che ancora sostengono quest’azienda e credono nei suoi progetti futuri».
La brigata di cucina del Charleston
La squadra del Charleston di oggi
Chef Santino Corso
"Palermo era ed è una città dai mille spunti, ma io che avevo la Michelin sulla scrivania accanto al telefono, la consideravo la città del Charleston. Non solo era un’insegna stellata ma per diversi anni le stelle furono due, simbolo di eccellenza assoluta anche perché in Italia i francesi non avevano ancora concesso a chicchessia la terza. […] Non si entrava al Charleston, quale che fosse la sede, in città o al mare, senza rimanerne intimoriti. La storia vi passava sotto varie forme e tu sentivi che dovevi esserne in un certo senso degno. Bello adesso sapere che c’è un cuoco giovane, segno che c’è la volontà di un netto cambiamento. Si guarda avanti per scrivere nuove pagine, consegnando definitivamente il passato alla storia di Palermo e della ristorazione italiana". (Paolo Marchi, dalla prefazione a “Charleston, 50 anni di cucina d’autore a Palermo”)
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classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016