Segue dalla prima parte
Il giorno dopo, essendo un appassionato di musica deep house e techno, vado a Soho. Scendiamo a Tottenham Court e non senza difficoltà (giravamo attorno al quartiere senza riuscire ad entrare), arriviamo a destinazione. A un certo punto a Gabriella inizia la liscia (in Siciliano, “risata contagiosa”). Ridiamo in continuazione come bambini anche perchè i negozi di Soho sono veramente sorprendenti: anticonvenzionali e spiritosi, vendono tutto per l’amore. L'atmosfera è troppo carina, tanto da farti ridere e sorridere.
E' il turno di Pollen Street, al magico ristorante di Jason Atherton. Sono le 13 in punto e noi siamo puntuali come sempre. Bei colori, locale pieno. Il mio sguardo tecnico mi porta a riconoscere che sono quasi tutti clienti da menu fisso (tra l'altro, ho imparato proprio a Londra a introdurre nel mio ristorante il set menù a 45 euro e 59 con bevande. Da Pollen Social è a 29 sterline per 2 piatti e a 39 per 3).
Il benvenuto è eccezionale: Zuppa di funghi calda con una schiuma di latte buonissima (quasi come il mio cappuccino di ostrica :-)). Abbiamo scelto alla carta: la quaglia dello chef ancora mi vola in testa, grande.... L’astice irlandese è fantastico! Uguale al nostro siculo chiamato elefante marino maculato... Continuiamo con una Spigola selvatica irlandese e chiudiamo con un Rollè di stracotto di maialino. Da bere, l'Esprit di Henri Giraud.
Io vado a mangiare come un commensale che ha voglia di divertirsi. Ovviamente questo è il senso, non ‘vivisezionare’ ogni piatto come se dovessi fare un’autopsia. A volte vedo colleghi da me che smontano la magia del piatto sezionandolo tutto e mangiando i singoli ingredienti. Io preferisco riposarmi e godermi la serata.
Una delle cose a cui fare attenzione a Londra è il cambio di moneta. Realizzate la cifra che volete in sterline e contrattate. Io ho fatto così, ottenendo ciò che volevo.

Il gastropub Harwood Arms, a Walham Grove, +44.(0)20.73861847
Fermata Fulham. Cena da
Harwood Arms con un carissimo amico palermitano che vive a Londra e sua moglie. Un filosofo, con un’immensa, affascinate e travolgente cultura del vino. Una bella serata. Il locale è molto accogliente e il manager molto affabile. Come sono soliti fare a Londra, ci aveva “studiato” prima di arrivare. La
pernice selvatica è eccezionalmente semplice, il maiale frutto di un’esecuzione perfetta (il migliore a Londra, parlo del porco), un’amuse-bouche di salmone affumicato con una salsina tipo bernese e molto buono il cervo scelto dai miei amici, servito su un ottimo tagliere. Devo dire che, a parte le insalatine e i germoglietti, mi mancavano le verdure da foglia, quelle vere.
Mattina, ore 7, colazione in hotel e via, direzione Notting Hill Gate. I negozi sono ancora chiusi. Passeggiata verso Portobello market, mercatino all'aperto. Mi colpisce un negozietto di antiquariato (altra mia grande passione). Faccio “l’affare”: posate in argento che penso serviranno ad arricchire il mio servizio al ristorante. Hanno una linea British, raffinata e sofisticata, sono incantevoli!
Cena a Lima. Il locale è acusticamente caotico e troppo affollato. I tavoli sono piccoli: a stento riesco a sentire il cameriere che mi parla. Ma l’atmosfera caotica appena serviti i piatti dall’eco esotico è subito festosa e scoppiettante. L’allegria limoncina, l’altalena dal piccante al dolce ed erbaceo mi culla in un sentimento di assoluta spensieratezza. Piatti colorati, sapori allegri a tratti sconosciuti solleticano la curiosità delle papille gustative. Ricordo il Salmone con pepe al limone, zenzero e hot ceviche e ancora le due Quinoa con avocado e latte di tigre.

Hibiscus, chef Claude Bosi, al 29 di Maddox street, +44.(0)20.76292999
Il viaggio prosegue l’indomani con il pranzo da
Hibiscus. Appena entrati mi risuona in mente la laconica descrizione di
Gabriele Zanatta: "un francese bravo e moderno". Il clima è raffinato, l’accoglienza formale, le luci soffuse. Il sommelier francese ci segue con garbo e gentilezza. Senza essere invadente, riesce a ottenere la nostra piena fiducia ed entriamo in sintonia con l’ambiente. I benvenuti sono sorprendenti:
Uovo azzurro con dentro un cappuccino. Poi il
Rombo con burro, nocciola, capperi e limone,
Capesante con pompelmo rosa e salsa di pork pie. Bei contrasti. E poi ancora l
’Insalata di granchio con il suo brodo, pera e cavolo rapa: raffinata, equilibrata ed elegante. Qui abbiamo goduto della tranquillità che non si è soliti trovare nei ristoranti londinesi.
2. fine