26-11-2016
Corrado Assenza impegnato in una lezione sulle proprietà del miele al ristorante Matsalen di Stoccolma. E' uno dei tanti eventi che hanno visto il pasticciere del Caffè Sicilia di Noto (Siracusa) impegnato nella capitale svedese per la Settimana della cucina italiana, in un tour di successo concepito da Johanna Ekmark di Caffè Italia
Corrado Assenza è un pioniere. Precorse i tempi quando stabilì la necessità di far dialogare mondo sapido e universo dolce, prima che lo mettesse nero su bianco Ferran Adrià. O quando immerse un cucchiaio di miele nell’acqua di cottura della pasta. Era il gennaio 2005 e quel gesto, semplice solo all’apparenza, spinse Paolo Marchi ad aggiungere un secondo genitivo alla headline di Identità Golose: congresso italiano di cucina d’autore e di pasticceria. Chissà se tra 11 anni guarderemo alla trasferta svedese del pasticciere siciliano come a una piccola, nuova pietra miliare, capace di separare un prima da un dopo. Da lunedì scorso Assenza è coi figli Francesco e Federica e la moglie Nives a Stoccolma, a lavorare sodo a uno dei 1.300 eventi della Settimana della cucina italiana. In poche ore ha dissertato in pubblico di capperi e pecorini, cucinato in ristoranti da battaglia, tenuto lezioni in istituti di cultura, dialogato con cuochi fine dining sulle insospettabili affinità tra Sud e Nord, vivisezionato le peculiarità del miele a colleghi e produttori. E martedì prossimo si appresta a preparare da capo a piedi (9 corse) una cena di gala all’Ambasciata italiana.
Con Virginia Piombo, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e Johanna Ekmark, fondatrice di Caffè Italia
Con il figlio Francesco, mentre prepara piccoli assaggi di Pesche sciroppate con cuturro di grano duro al pistacchio di Bronte e marmellata di arance all'Istituto Italiano della Cultura
La calma di Assenza era olimpica mentre preparava il laborioso merluzzo, marinato per due ore nel miele di fiori d’arancio, timo e salvia, cotto in bassa temperatura e poi servito con capperi, cavolfiori (appunto) e una crema di mandorle e zucca gialla (senza burro nè olio) che vorremmo sempre avere accanto nei giorni di malinconia. Ne ha preparati 80 in poche ore, trascinando su e giù per la sala un carrello e rifinendo la pietanza direttamente al tavolo. Succedeva allo Sturehof, macchina da guerra capitolina da 500 coperti non stop tra colazione e cena. Alla fine c’era gente che inseguiva il pasticciere da un lato all’altro dell’affollata sala per dirgli amazing!
Assenza con Mathias Dahlgren, chef di Matsalen (2 stelle) e Matbaren (una stella) a Stoccolma (foto Caffè Italia/Instagram)
Conquistate platee insolite, Assenza è tornato a dialogare con chi intende la sua stessa lingua: Mathias Dahlgren, 3 stelle in 2 ristoranti uno accanto all’altro, Matbaren (1) e Matsalen (2). Tra rivelazioni sullo zafferano del Gotland e le proprietà della ricotta del val di Noto, ci siamo segnati queste due frasi: «Voi italiani mettete poco sale nel pane perché caricate di sale il companatico; noi svedesi facciamo l’opposto». Oppure: «Non esistono solo gli alimenti normali e quelli biologici. Esiste solo il buono e il cattivo». Una verità universale, sulla quale possiamo intenderci a ogni latitudine. «E' la dimostrazione», riassume Assenza, «che, stelle o non stelle, Italia o Svezia, abbiamo tutti voglia di godere delle piccole gioie quotidiane del cibo di qualità». Il mattone su cui costruire i confronti degli anni a venire.
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.