03-01-2023
Mario Bacilieri, classe 1963, fondatore e pasticciere di Pasticceria Bacilieri a Marchirolo, Varese
Quarant’anni di rinfreschi del lievito madre, pesature, impasti, pirlature, cotture. In poche parole: quarant’anni di panettone. «Ho iniziato a produrlo, tra mille difficoltà, quando mi sono messo in proprio: avevo 23 anni. La cultura del lievito madre l’avevo imparata da ragazzino: già dodicenne, oltre a studiare alla scuola media, frequentavo questa bottega dove preparavano già i panettoni col lievito madre. Adesso sono arrivato a buon punto e do anche qualche consiglio agli amici pasticceri che me li chiedono», racconta Mario Bacilieri, classe 1963, fondatore e pasticciere della Pasticceria Bacilieri di Marchirolo, un piccolo paese in provincia di Varese a pochi minuti dal confine con la Svizzera.
18 QUINTALI. Oggi a Marchirolo, Bacilieri impasta dai 300 ai 350 chili al giorno di panettoni. «Quest’anno arriverò a 18 quintali in tutto e di ogni infornata ne conservo uno per verificarne la qualità: un cliente che paga una cifra importante deve avere il massimo. Poi li uso per fare la Torta Panettone: aggiungo bagna all’arancia, crema chantilly e la offro ai clienti che vengono a pranzare da me come dolcetto durante l’anno», dice con soddisfazione. Tra i gusti preferiti «c'è sempre il tradizionale. Utilizzo canditi di limone di Amalfi perché non sono riuscito a trovare del cedro candito che mi soddisfacesse. Il panettone al cioccolato è al secondo posto, da tanti anni ne faccio uno ai tre cioccolati con un impasto al cacao che sostituisco alla farina per il 5%, e perle di cioccolato bianco e al latte che rendono morbido l’impasto e di fondente che rimangono come sospensioni». Molto apprezzato dai clienti di Bacilieri è anche il Panettone mandarino e cannella: «A caratterizzarlo è il profumo di Natale che sprigiona: 7 anni fa ho trovato un candito Agrimontana molto buono e mi è venuto in mente di abbinarlo alla cannella che metto in polvere nell’impasto, poi glasso con mandorle e cannella». Tra gli altri c’è anche il Nostrano con fichi, noci e uvetta con il 20% di farina multicereali Petra nel secondo impasto, il caffè e cioccolato bianco «con caffè solubile», noci e marron glacé glassati di cioccolato; poi il Sacher con albicocca e cioccolato, glassato con cioccolato e albicocca. Infine quello al pistacchio, «immancabile – ammette Bacilieri - Negli ultimi due anni tutti lo vogliono: il mio è con granella tostata di pistacchio siciliano nell’impasto e un cremino di cioccolato al pistacchio a parte». La settimana prima di Natale, poi, prepara anche la veneziana. «È glassata con mandorle tostate e apparentemente senza canditi, però io li macino e li inserisco nell’impasto. Così il profumo di arancia è incredibile, la faccio da 30 anni e ci ho vinto tanti premi».
Ai tre cioccolati e Cioccolato bianco e lamponi
Il Panettone Sacher
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
Un panettone della Pasticceria Alverà a Cortina d'Ampezzo
La Veneziana gastronomica "classica" e la Gold 23Kt (colorata con carbone vegetale) di Fabio Longhin, Pasticceria Chiara, Olgiate Olona (Varese)
Panettone tradizionale del Labakery di Mestre. Lo "firma" Pina Toscani, pasticcera appassionata