Gert De Mangeleer
Ricotta fritta di Montella con purea di zucchine, acqua di pomodoro, spuma di alici di Cetara e prosciutto di Venticanodi Antonio Pisaniello
Mondo pizza L'importanza di chiamarsi fiordilatte (ovvero: non confondiamolo con la mozzarella!)
La pasticceria Bacilieri a Marchirolo (Varese)
A Marchirolo, in quella terra di Varese che non dista molto dal confine svizzero, c’è uno stonehenge. Un dolmen moderno, s’intende. Struttura portante di un insolito edificio, nel quale dialogano perfettamente il ferro, il vetro, il legno, l’ardesia asiatica dei pavimenti e l’acciaio della possente scala a spirale. Pronta a collegare il sopra e il sotto: la terrazza lounge, lo spazio al pianterreno e l’ingresso, cui si accede direttamente dall’ampio parcheggio. «Ho voluto realizzare qualcosa capace di farsi ricordare nel tempo. Qualcosa che potesse lasciare un segno. Questo luogo me lo immagino fra mille anni, con le pietre ancora qui, intatte. Pensare che per realizzarle ho chiamato un geologo. Ha preso i migliori blocchi di granito bianco del Montorfano», rivela Mario Bacilieri. Pasticcere e imprenditore. Un druido del terzo millennio. Dotto, acuto, visionario. Depositario di antichi e nuovi saperi. «Ma sono anche un pasticcere concreto. E nella vita ho sempre messo via il denaro per poi investirlo, costruendo e consolidando il mio futuro». Pasticceria in primis.
Mario Bacilieri a colori e in bianco e nero, nella foto di Thorsten Stobbe
Sì, solidità e leggerezza. Due tratti caratteriali che forgiano tutta la produzione di Bacilieri. Un maestro che si è costruito pian piano le basi e il colonnato di una professione. «Già a 12 anni andavo in una pasticceria di Cunardo a pulir padelle e a pelar mandorle. Una ad una. Ho fatto la gavetta. Quella vera. Quella nutrita dal lavoro quotidiano. Quella dove rubi le ricette a chi ne sa più di te. Quella dove non ci sono né tivù né talent show». Poi? È un’escalation, inclusa l’esperienza di successo a Cuveglio. Ma lui non si adagia sugli allori. Si trasferisce a Laveno Mombello, per poi approdare a Marchirolo. E fondare il suo regno (Pasticceria Bar Cioccolateria Bacilieri, via Statale 24A. Tel. +39 0332 723642, bacilieri.com).
Un team coeso, che lancia pure un poker d’assi. Quattro opere prodotte in taglia small (mignon), medium (monoporzione) e large (torta). Voilà Rachele (intitolata alla figlia): cuore al lampone, bavarese al cioccolato bianco Ivoire di Valrhona e biscotto croccante al cioccolato. Iole (dedicata alla nipote): biscuit alle mandorle e bavarese alle fragole e Champagne. Kelly (omaggio a una commessa colombiana): mousse al mango, inserto al cocco, cioccolato Tulakalum e biscotto al cacao aromatizzato al passion fruit. Infine, il must Bacilieri: biscotto morbido al cioccolato, cuore di nocciola, bavarese al fondente (Extra Bitter o Equatoriale), biscotto alle nocciole e glassa al Guanaja. Serviti in packaging eleganti. Che portano impressa la “B”. «Certo, i pasticcini non li serviamo sul vassoio. Bensì in una bella scatola da portare in dono».
Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola