07-06-2022
Immagini dal XXVI Simposio pubblico di Ampi “Seconda Vita - Etica e sostenibilità: sfide e opportunità per una filiera zero-waste, dalla pasticceria alla tavola”, organizzato nella Palestra grande del Parco Archeologico di Pompei (Napoli), 23/25 maggio (foto del servizio di Carlo Fico)
L’Accademia Maestri Pasticcieri Italiani si apre alla sostenibilità e alle donne. Sono donne 3 dei 12 nuovi accademici - la consulente Rita Busalacchi, Imma Iovine della Pasticceria Cucchi di Milano e Carmen Vecchione della Pasticceria Dolciarte di Avellino - alle quali si aggiungono Mattia Casabianca, head pastry chef del ristorante Uliassi di Senigallia (Ancona), Tommaso Foglia, head pastry chef del San Barbato Resort a Lavello (Potenza) e l’executive chef del Grand Hotel Courmayeur (Aosta), Paolo Griffa, che arrivano dal mondo dell’alta ristorazione; i consulenti Maurizio Frau e Antonino Maresca e i pasticcieri di laboratorio Roberto Cosmo (Pasticceria Cosmo di Giussano, Monza-Brianza), Corrado Carosi (Pasticceria GiuBea di Sarzana, Spezia), Mario Di Costanzo (Di Costanzo Patisserie di Napoli), Benito Odorino (Pasticceria Benito di Casal di Principe, Caserta). «Negli ultimi tempi le cose stanno cambiando, in pasticceria c’è meno maschilismo di quello che pensiamo: adesso in Ampi le donne sono 4 perché a Silvia Boldetti ci siamo aggiunte io, Carmen Vecchione e Rita Busalacchi. Oggi le donne si stanno riprendendo i propri spazi di lavoro e puntano sulla realizzazione professionale conciliandola con la propria vita personale. Nel nostro caso l’esempio è quello dell’accademica Boldetti, appena diventata mamma», spiega Imma Iovine, dallo scorso settembre a capo della squadra di pasticcieri della Pasticceria Cucchi.
A Simposio concluso abbiamo chiesto a 2 accademici il loro punto di vista. «Da consulente vivo la sostenibilità di altre aziende e professionisti, oltre alla mia», ci dice Francesco Boccia, campione del mondo di pasticceria 2015. «Qualche giorno fa, al termine di un corso di formazione sulla pasticceria mignon, ho recuperato tutte le creme e le basi avanzate, già abbastanza limitate perché cerco sempre di lavorare con il minimo quantitativo per evitare proprio lo spreco del prodotto, per uno shooting in programma il giorno successivo». Il recupero degli scarti in altre preparazioni, ad esempio, «può trasformare il proprio business in un’attività di successo». E non è certo una novità. «Ho la fortuna di essere la terza generazione di pasticceri. La prima cosa che mi ha insegnato mio nonno è stata come usare i dolci del giorno prima per il ripieno dei biscotti all’amarena. Ho scoperto con il tempo che è una prassi in comune a tutta l’Italia e in generale al mondo, per la preparazione di molti dolci tradizionali regionali».
Sal De Riso
Andrea Restuccia, campione del mondo di pasticceria 2021
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
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