Giuseppe Amato
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Massimo Pica, Andrea Restuccia e Lorenzo Puca sventolano il triclore a Lione: un mese fa hanno vinto la Coupe du Monde de la Pâtisserie
Ragionare a bocce ferme. È il modo di dire di quando si vuole ragionare con calma e con un certo distacco su qualcosa. Nel nostro caso, il modo di dire più calzante sarebbe: a sac à poche svuotate. A un mese dalla splendida (e forse non troppo inaspettata) vittoria italiana della Coupe du Monde de la Pâtisserie al Sirha di Lione, infatti, abbiamo chiacchierato “a sac à poche svuotate” con i tre pasticcieri della squadra che è salita sul dolcissimo tetto del mondo, in rigoroso ordine alfabetico Massimo Pica, Lorenzo Puca e Andrea Restuccia allenati dal maestro Alessandro Dalmasso, presidente della sezione italiana del Club de la Coupe du Monde de la Pâtisserie che annovera Valrhona tra i soci fondatori.
Al centro col trofeo, l'allenatore del team italiano, il maestro Alessandro Dalmasso
«Abbiamo sfatato il mito dell’impossibilità di vincere con la Francia in gara. Questo significa che il lavoro sodo viene premiato. Ma i francesi sono anni avanti a noi: le nostre eccellenze sono oasi nel deserto, le loro sono normalità. Noi ancora dobbiamo imparare a dare valore all’artigianalità», aggiunge Restuccia, classe 93, reggino di Cinquefrondi e romano d’adozione, che da “uomo del ghiaccio” si è trasformato, per una modifica del regolamento che ha cancellato la scultura in ghiaccio, in specialista del gelato.
È da 5 anni al servizio della pasticceria Pannamore di Vasto, invece, Lorenzo Puca che sogna di aprire un suo locale. «Prima però tornerò a lavorare da chi mi ha permesso di allenarmi e diventare campione del mondo. Nel frattempo scriverò un libro per raccontare la mia esperienza di vita ci dice il pasticcere, che considera questa vittoria una rivincita personale - Per me conquistare la Coppa del Mondo era diventata un’ossessione. Ho cominciato a fare gare perché a causa di attacchi d’ansia e una depressione avevo smesso di lavorare e volevo dimostrare a me stesso che valevo qualcosa in un mondo in cui conta di più saper comunicare che saper fare».
Le quattro creazioni che hanno consentito al tema italiano di imporsi a Lione. Qui il dessert da ristorante
Il dessert al cioccolato da condividere
La torta gelato
La scultura di zucchero
Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile
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