Corrado Sanelli
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Foto di gruppo dei vincitori degli Eat Out Awards 2018 in Sudafrica
Finalmente qualche novità negli Eat Out Awards del Sudafrica, che come ogni anno si sono svolti la terza domenica di novembre, al Grand West Hotel e Casino. Sempre un affare lungo e complesso, dura circa 6 ore, con un menu preparato ogni anno dai più noti chef sudafricani, è un’occasione mondana e una vetrina per gli sponsor, in primis Mercedes Benz. Però questa edizione 2018 verrà ricordata per alcuni colpi di scena che non si vedevano da un bel po’.
Innanzitutto, è cambiata la giuria, ora guidata da Margo Janse, ex executive chef di Tasting Room al Le Quartier Français di Franschhoek (dove ora si trova La Petite Colombe) e decana della ristorazione sudafricana. Il risultato di questa nuova compagine ha principalmente punito Luke Dale-Roberts, che non solo ha perso il primo posto per The Test Kitchen (ora secondo) ma che è retrocesso pesantemente con altri due suoi ristoranti che l’anno scorso erano ancora nella top ten e che ora sono scivolati al diciannovesimo (The Shortmarket Club) e ventesimo posto (The Pot Luck Club). E ci sono state retrocessioni anche per altri ristoranti facenti parte di gruppi come Foxcroft (gruppo La Colombe) che è addirittura uscito dai primi venti.
Luke Dale-Roberts
Un altro chef penalizzato quest’anno è stato Bertus Basson: Overture che l’anno scorso era al nono posto, ed è stato nei primi dieci per anni, è finito al diciottesimo. Probabilmente per lo stesso discorso della sovraesposizione, avendo lo chef aperto tre nuovi ristoranti nell’ultimo periodo.
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La fotografia della ristorazione sudafricana del 2018 fa intravedere un cambiamento: meno mode e più sostanza e (forse) maggiore autonomia di giudizio. Di sicuro un grande cambiamento rispetto alle ultime edizioni degli Eat Out Awards.
Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele
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