Ero già stato a mangiare da Mauro Colagreco. Ci ero andato due anni fa. L'avevo scelto con attenzione, tra molti, per festeggiare al mare, sul mare e con il mare il mio giorno dell'anno.
Avevo fatto il Menù 10 Anni, un piatto per ogni anno di apertura del ristorante. E non ero uscito soddisfatto. Un po' di confusione tra i piatti, molta confusione nel servizio... insomma... non al livello cui lo ponevano le guide e le classifiche. Ma è evidente che ero stato sfortunato o avevo torto: in questi due anni la corsa di Colagreco è continuata, con le sue due stelle e la conquista della terza posizione nei 50Best Restaurants.
E il percorso si è consolidato. Un percorso che definirei "di frontiera". Intanto "di frontiera" è il ristorante, situato com'è sulla collina (quasi una falesia), che si protende sopra la cittadina di Mentone, in un non luogo che non è più Italia (la frontiera l'abbiamo superata da 100 metri) ma non è ancora Francia.

Fricassea di crotacei, pesto e basilico diverso dal nostro giardino

Guancia di tonno al sesamo nero

Cristalli di lampone, pesca alla verbena arrostita
E "di frontiera” è Mauro, argentino nel cuore, italiano nelle origini, francese nella formazione e nella posizione del ristorante. Ma in questa costruzione dalle grandi vetrate, arroccata sulle colline, la Francia si vede, sicuramente, nel magnifico panorama su Mentone che si può ammirare dai tavoli del ristorante, ma onestamente si sente meno di quanto pensassimo.
Infatti, nonostante anni passati nelle cucine di maestri d'oltralpe quali
Guy Martin,
Bernard Loiseau e
Alain Passard, nonché
Alain Ducasse, la sua cucina strizza pesantemente l'occhio all'Italia. Un menu degustazione che inizia con un piatto che si chiama
Gamberoni di Sanremo pescati dal nostro amico Giuseppe... mi sembra parli chiaro. E anche i
Pomodori alla griglia, acciughe, capperi e latte di mozzarella non mi pare creino molti dubbi sull'ispirazione del piatto.
E la Crostatina di ovuli, Grana Padano stagionato 36 mesi? È vero, il tutto poi si alterna e si confonde in gusti e tecniche di varia provenienza, tra Fricassea di crostacei e pesto diverso del nostro giardino, e una meravigliosa Guancia di tonno (la bestia era di 140 chili!) al sesamo nero e ancora un'Orata con peperoni, capperi e fiori di finocchio o una buonissima Faraona con carote e cumino nero.

Tartare di tonno, carpaccio d'avocado, ponzu

Faraona della fattoria di Alice, carote del giardino, cumino nero

Gamberoni di Sanremo pescati dal nostro amico Giuseppe, lardo di Colonnata, yuzu, begonia

Granchio di mare, albicocche,osmanto
Terminano il pranzo i
Cristalli di lampone, pesca alla verbena arrostita e un
Cioccolato crudo di Bali 70% con gelato al rosmarino bruciato e olio d'oliva di Sospel (sì, alla fine un tocco di Francia è arrivato).
Grandi vini, grande vista, grandissimo servizio guidato da Benito Cascone in sala. Anche qui, viva l'Italia (o meglio, viva Castellammare di Stabia!). Comunque, anche con tutta questa meravigliosa influenza italiana, un menu unico, nuovo, fresco, estivo, creativo, francoitalianoargentino. Un menu alla Colagreco.