05-05-2018
Vincenzo Digifico
«Per me la cucina, e la pasticceria in particolare, sono il modo più efficace che ho per esprimermi. Quando vedo un piatto bianco, vuoto, vedo la possibilità di trasformare le mie idee in qualcosa di concreto, di buono, che possa sorprendere e conquistare chi lo mangerà». Parla così Vincenzo Digifico, classe 1992, pugliese di Vieste, da un anno pastry chef del ristorante Miramar di Paco Pérez (due stelle Michelin e sono in molti a pronosticare la terza), a Llançà, nella parte più settentrionale della Catalogna, vicino al confine con la Francia. Esattamente a un anno dal suo arrivo in Spagna, lo abbiamo raggiunto per farci raccontare la sua storia.
«La passione per la cucina è arrivata quando ero bambino - continua Digifico -. Forse anche per le mie origini meridionali, la mia famiglia si è sempre riunita nel momento in cui si doveva cucinare. Così posso dire di aver imparato guardando mia nonna e mia mamma e aiutandole sempre di più. Poi ho fatto l’alberghiero e ho iniziato il mio percorso».
Paco Pérez: oltre alle due stelle Michelin per il suo Miramar, lo chef catalano ne ha ricevute altre due per il ristorante Enoteca, all'interno dell'Hotel Arts di Barcelona, e una per il Cinco by Paco Pérez di Berlino. Inoltre dirige anche il ristorante Terra a S'Agarò, e i locali tematici Eggs, Royale e Bao Bar a Barcellona (rispettivamente dedicati a uova, burger e panini bao)
Conoscevi Pérez e la sua cucina? Sì, ho sempre seguito molto la cucina d’autore a livello internazionale e ho sempre avuto un particolare interesse per Adrià, per i Roca, per Pérez appunto. E’ stato per questo che ho chiesto ad Arcieri di aiutarmi, perché avevo una grande curiosità di conoscere questo diverso approccio alla cucina. E così sono partito. Il 3 maggio del 2017.
Cremoso di yogurt con crumble al sesamo nero, spugna ai lamponi con distillato di frutti rossi, crema alla vaniglia e spuma di frutti rossi nitrogenata e liofilizzata: uno dei dolci di Vincenzo Digifico al Miramar
Tabla Azteca. Racconta Digifico: «Alla base c'è una polvere di cioccolato al 70% nitrogenato con gelatina al rum caramellizato, un crumble al cioccolato e sale, spuma nitro al cioccolato e rum, un flan al cioccolato texturizzato, una brioche con crema inglese al cioccolato, gelato alla vaniglia, quenelle di cioccolato al 85%, emulsione di cioccolato e per finire c'è un disegno di cioccolato 70% stampato con la stampante 3d e liofilizzato. Volevamo vedere il cioccolato in diverse texture»
La tua terra è l’Italia, ma ora vivi e lavori in Spagna. Pensi di fermarti a lungo o hai altri progetti? No, non penso di restare a lungo in Spagna. Ho progetti ambiziosi per il mio futuro, voglio ancora crescere tanto e affermarmi, anche se nel campo della pasticceria è ancora più difficile. Però voglio viaggiare, impegnarmi al massimo, fare altre esperienze in luoghi come Giappone e Australia, ma non posso nascondere che il desiderio di tornare in Italia è forte.
Coco coco. Spiega Vincenzo Digifico: «È una tuba di latte ripiena con spuma di cocco, una spugna al micro di cocco con lamine di cocco nitrogenate, un toffee di cocco con gelato al cocco e un pezzo di spuma di cocco liofilizzata»
Arroz meloso de sepia y bogavante di Paco Pérez
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Dal Mondo è curiosità, fascino, un guida verso i migliori indirizzi intorno al globo, di cui vi raccontiamo non solo piatti, insegne, ingredienti, ma anche le vite di personaggi che stanno facendo la differenza nel nostro Pianeta, dalla ristorazione al meraviglioso mondo del vino.